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Il cambio Eur/Usd si mantiene sempre al di sotto di 1,1900

Pubblicato 07.01.2015, 07:12
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014

Dal punto di vista macro economico, ieri Markit Economics ha comunicato che l'indice PMI Composite per la zona euro è salito a dicembre, rispetto a novembre, da 51,1 a 51,4 punti. Gli economisti avevano atteso una conferma della stima preliminare che aveva indicato 51,7 punti. Ricordiamo che un valore superiore a 50 punti segnala una crescita dell'intera attività nella zona euro mentre un valore inferiore indica una contrazione. L'indice relativo al settore dei servizi è salito da 51,1 a 51,6 punti. Gli esperti avevano previsto una conferma della stima preliminare che aveva indicato 51,9 punti Già venerdì scorso Markit aveva comunicato che l'indice PMI manifatturiero è salito a dicembre, rispetto a novembre, da 50,1 a 50,6 punti (stima flash: 50,8 punti). Mentre dall’altra parte dell’oceano, ieri è stato pubblicato l’indice Pmi dei servizi elaborato da Markit, il quale nel mese di dicembre è diminuito a 53,3 punti dai 53,6 punti della precedente rilevazione. Le attese erano per un dato a 53,7 punti. Mentre, gli ordini di fabbrica di novembre sono calati dello 0,7% rispetto alla flessione dello 0,7% della precedente rilevazione. Le attese erano per una diminuzione dello 0,5%. Infine, è stata la volta della pubblicazione dell’indice ISM non manifatturiero, sceso a dicembre, rispetto a novembre, da 59,3 a 56,2 punti. Gli economisti avevano previsto un calo a 58,5 punti. Ricordiamo che un valore al di sopra di 50 punti segnala un'espansione del settore statunitense dei servizi mentre un valore inferiore indica una contrazione. Dal punto di vista valutario, il clima ancora festivo che ha caratterizzato la seduta di ieri, non ha fornito grossi spunti operativi. La volatilità è stata abbastanza contenuta, ciò si evince anche dal movimento “inside” di ieri, infatti il range giornaliero si è mantenuto all’interno del range della candela della prima seduta della settimana. In definitiva, seppure ieri non è stato superato il bottom di lunedì a 1,1867, il più basso livello dal marzo del 2006, il trend sia principale che secondario, resta sempre ed esclusivamente ribassista, alla luce non solo dell’aspetto prettamente tecnico della major, ma anche per i continui campanelli di allarme di un Quantitative Easing ed anche delle tensioni politiche in Grecia. Con tale scenario, ci sono ottime probabilità che il cross potrebbe raggiungere 1,1800. Ovviamente, come già anticipato nelle passate analisi, cercheremo di entrare a mercato in vendita sulla coppia seguendo le primarie basi della price action ovvero o subito dopo una fase di ritracciamento ed in particolare dopo la formazione di una swing high, oppure al classico ritest di un livello statico, sempre su indicazione di un valido pattern short.Eur/Usd

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