Giovedì, Eni SpA (ENI:IM) (NYSE: E), il colosso energetico da 44 miliardi di dollari, ha subito un cambiamento nel rating delle sue azioni quando l'analista di UBS Joshua Stone ha declassato la società da Buy a Neutral. Insieme al cambio di rating, è stato modificato anche il target di prezzo, ora fissato a €14,00, in calo rispetto al precedente obiettivo di €15,50. Secondo l'analisi di InvestingPro, Eni mantiene attualmente un punteggio di Salute Finanziaria BUONO di 2,6, con un attraente rendimento da dividendi del 5,12%.
Stone ha osservato che il titolo Eni ha avuto una buona performance, superando i suoi concorrenti dell'8% da metà giugno, un successo attribuito alle vendite strategiche di asset della società e a un aumento dei riacquisti di azioni. Nonostante un calo del 6,22% negli ultimi sei mesi, l'analista ha sottolineato che i rapidi progressi compiuti da Eni hanno portato a una situazione in cui c'è "meno spazio per sorprese positive" in termini di utili consensuali e portata dei riacquisti per l'anno 2025. L'analisi del Fair Value di InvestingPro suggerisce che il titolo potrebbe essere ancora sottovalutato.
La valutazione delle azioni Eni è stato un altro punto di preoccupazione per UBS. Stone ha osservato che le azioni sono attualmente scambiate con un premio del 5% rispetto al loro rapporto storico tra valore d'impresa e flusso di cassa rettificato per il debito (EV/DACF). Senza un aumento dei prezzi, questo premio suggerisce che potrebbe esserci un potenziale limitato per un ulteriore apprezzamento del titolo.
Il declassamento a Neutral riflette la prospettiva di UBS secondo cui il titolo Eni potrebbe non avere molto spazio per crescere nelle attuali condizioni di mercato. Il nuovo target di prezzo di €14,00 per azione è indicativo di questa posizione più cauta sulle prospettive di investimento a breve termine della società.
In altre notizie recenti, la multinazionale italiana del petrolio e del gas Eni SpA ha dimostrato resilienza nella sua performance del terzo trimestre, nonostante una diminuzione del 14% su base annua dell'EBIT rettificato pro forma e del flusso di cassa operativo. In un contesto di mercati energetici globali volatili, Eni ha riportato un EBIT rettificato pro forma di €3,4 miliardi e un flusso di cassa operativo di €2,9 miliardi. Nello stesso periodo, gli investimenti strategici hanno segnato sviluppi significativi, tra cui una partecipazione di €2,9 miliardi da parte di KKR in Enilive e l'approvazione di due bioraffinerie in Corea del Sud e Malesia.
Eni ha anche fatto progressi nelle sue operazioni upstream e ha avviato piani di ristrutturazione per il suo segmento chimico, Versalis, con l'obiettivo di raggiungere un EBIT positivo entro il 2027. Il debito e la leva finanziaria della società sono stati ridotti in anticipo rispetto alle previsioni, puntando a un rapporto di leva pro forma verso il limite inferiore del 15%-25% entro la fine dell'anno.
Inoltre, Eni prevede una produzione upstream per l'intero anno intorno a 1,7 milioni di barili al giorno e un CapEx lordo inferiore a €9 miliardi. La società ha dato priorità alle distribuzioni agli azionisti, annunciando un piano di riacquisto di azioni aumentato a €2 miliardi per il 2024.
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