Giovedì, UBS ha alzato il rating del titolo Repsol SA da Neutral a Buy, fissando un nuovo target di prezzo a €13,00, in aumento rispetto al precedente €11,50. L'upgrade riflette le prospettive positive di UBS sulle prospettive dell'azienda per l'anno 2025, una visione che secondo la società non è ancora stata prezzata nel titolo. Ciò si allinea con i dati di InvestingPro che mostrano come il titolo sia attualmente sottovalutato, con due analisti che hanno recentemente rivisto al rialzo le loro stime sugli utili per il prossimo periodo.
Le azioni di Repsol hanno subito un calo del 12% negli ultimi sei mesi, un trend in linea con l'andamento generale del settore. Nonostante il titolo sia scambiato a un attraente rapporto P/E di 6,8x e mantenga una solida storia di dividendi di 34 anni consecutivi, ha mostrato una volatilità di prezzo relativamente bassa.
UBS vede un punto di svolta per l'azienda, guidato da una ripresa dei margini di raffinazione, che sono un fattore critico per la performance del titolo Repsol. La società prevede un equilibrio più favorevole nel 2025 a causa dei recenti annunci di ulteriori chiusure di raffinerie e ritardi nei progetti.
Inoltre, UBS si aspetta prezzi del petrolio stabili e un aumento dei prezzi del gas negli Stati Uniti, che potrebbero portare a utili e rendimenti per gli azionisti più elevati del previsto per Repsol. La società ha aumentato le sue previsioni sugli utili per azione (EPS) per Repsol del 17% per il 2025, posizionando le sue stime dell'8% al di sopra del consenso. Questo divario potrebbe ampliarsi fino a quasi il 20% se si materializzassero prezzi del gas più elevati, come indicato dall'attuale curva forward.
I commenti dell'analista evidenziano il potenziale di rischi al rialzo rispetto al consenso sugli utili e sui rendimenti per gli azionisti di Repsol. Questa rivalutazione positiva da parte di UBS suggerisce che la società ritiene che Repsol sia ben posizionata per beneficiare delle attuali dinamiche del settore e dei fattori macroeconomici che influenzano il settore energetico.
In altre notizie recenti, Repsol S.A. ha riportato i risultati del terzo trimestre, rivelando un periodo di adeguamenti strategici e resilienza finanziaria nonostante notevoli sfide. L'utile rettificato della società per il trimestre è stato di €558 milioni, segnando un calo del 49% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, principalmente a causa di margini di raffinazione inferiori e interruzioni della produzione in Libia. Tuttavia, il flusso di cassa operativo di Repsol è migliorato, raggiungendo €1,5 miliardi.
Il debito netto è aumentato a €5,5 miliardi, attribuito ai pagamenti di dividendi e ai riacquisti di azioni. I margini di raffinazione della società hanno registrato una media di $4 al barile, un calo significativo rispetto ai $13,6 dell'anno precedente. La divisione Low Carbon ha riportato una perdita di €7 milioni a causa dei prezzi più bassi dell'energia in Spagna, mentre la capacità rinnovabile ha raggiunto 3,2 gigawatt, con un obiettivo di 4 gigawatt entro la fine dell'anno.
Repsol prevede di effettuare adeguamenti strategici in Nord America e Brasile e di perforare 15 pozzi in Libia. Le prospettive aggiornate per il 2024 dell'azienda prevedono una produzione nella parte bassa del range di 570.000-600.000 barili al giorno, con un flusso di cassa operativo rivisto al ribasso a €6 miliardi. Questi sono sviluppi recenti che evidenziano il focus strategico di Repsol in mezzo alle sfide.
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