11 agosto (Reuters) - Le borse asiatiche sono in calo e il dollaro sale dopo la svalutazione dello yuan, ai minimi da tre anni: la mossa a sorpresa della banca centrale cinese ha infatti evidenziato come i nodi dell'economia cinese non si stiano sciogliendo.
La banca centrale cinese ha spiegato che si tratta di una "svalutazione una tantum" di quasi il 2%, basata su un nuovo modo di gestire il tasso di cambio in grado di riflettere meglio le forze del mercato.
Gli investitori hanno reagito vendendo il dollaro australiano, spesso usato dagli investitori come alternativa alla valuta cinese. Anche altre valute asiatiche hanno perso terreno rispetto al biglietto verde.
L'indice MSCI, che non comprende Tokyo, alle 8,35 italiane perde lo 0,96%. L'indice giapponese Nikkei ha chiuso in calo dello 0,42%.
SHANGHAI sale, in controtrend, spinta dai titoli degli esportatori. Ma la svalutazione dello yuan danneggia i titoli delle compagnie aeree e petrolifere: China Eastern, China Southern e Air China perdono tra il il 6,8% e il 7,55%, e i giganti del settore petrolifero PetroChina e Sinopec lasciano sul terreno fra lo 0,5% e lo 0,9%.
Sale anche HONG KONG. Prada perde invece il 2,4% circa.
Chiusura in calo per SYDNEY, SEUL e TAIWAN.