Uno studio dell’università del Minnesota prende in esame l’influenza delle tradizioni gastronomiche sui consumi globali di cibo: e l’Italia stacca tutti, mentre gli Usa hanno il più alto deficit al mondo
C’è una classifica in cui l’Italia domina a mani basse, distanziando di oltre tre volte la medaglia d’argento, il Giappone; ed è quella dell’influenza culinaria, in pratica quella che cerca di stabilire in che misura la tradizione gastronomica di un Paese orienti i consumi di cibo nel resto del mondo.
LA BILANCIA COMMERCIALE
A stilarla è stato uno studioso dell’università del Minnesota, Joel Waldfogel, che in un paper intitolato “Dining out as a cultural trade” ha analizzato gli elenchi dei ristoranti provenienti da TripAdvisor e i dati di vendita di Euromonitor, per stimare la “bilancia commerciale” culinaria di 52 Paesi del mondo. Il consumo domestico di cucina straniera viene considerato “import”, mentre il consumo all’estero di cibi provenienti dal proprio Paese viene siglato come “export”: il risultato, spiega The Economist, “determina quali nazioni hanno la maggiore influenza sui palati globali”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge