Investing.com - I futures dell’oro sono in salita al massimo di 12 settimane questo martedì, superando il livello chiave di 1.400 dollari per via del picco di domanda dell’oro come bene rifugio, nella speculazione su un imminente intervento delle truppe americane in Siria.
Gli investitori comprano spesso l’oro contro l’incertezza politica.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange i futures dell’oro sono saliti a dicembre, a 1.420,00 dollari l’oncia troy nella mattinata statunitense, in salita dell’ 1,9%. Il contratto di dicembre si è attestato in calo dello 0,2% a 1.393,10 dollari l’oncia troy questo lunedì.
I futures sono saliti del 2%, al massimo della seduta di 1.422,00 dollari l’oncia troy, il massimo dal 6 giugno.
Supporto a 1.351,90 dollari l’oncia troy, il minimo del 20 agosto e resistenza a 1.417,45, massimo del 15 maggio.
Il Segretario per la Difesa Statunitense Chuck Hagel ha dichiarato che gli USA sono pronti ad agire immediatamente se il Presidente Barack Obama dovesse ordinare di intervenire contro la Siria, dopo che è stato affermato l’utilizzo di armi chimiche contro i civili da parte delle forze del governo Bashar al-Assad.
Le dichiarazioni di Hagel sono giunte un giorno dopo che il Segretario di Stato John Kerry ha dichiarato che il Presidente Obama riterrà responsabile in governo siriano per l’utilizzo di armi chimiche.
Sempre ieri il Segretario per gli Affari Esteri del Regno Unito, William Hague, ha dichiarato che il Regno Unito è certo dell’utilizzo di armi chimiche e che c’è stato un accordo con USA e Francia sulla necessità di intervento.
Intanto l’incertezza su quando la Federal Reserve inizierà a ridurre le misure di stimolo continua dopo i dati di lunedì che hanno mostrato che gli ordinativi di beni durevoli sono scesi più del previsto lo scorso mese.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che gli ordinativi dei beni durevoli sono scesi del 7,3% a luglio, contro le aspettative di un calo del 4%. Si è trattato del calo più forte dall’agosto 2012.
I dati sono giunti dopo un report di venerdì che ha mostrato che la vendita di case nuove è scesa del 13,4% a luglio, il calo più forte degli ultimi tre anni.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro, in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
La banca centrale si riunirà il 17 e 18 settembre per rivedere l’economia e valutare la politica.
Il metallo prezioso ha visto un rimbalzo di quasi il 17% da quando è stato toccato il minimi di 34 mesi di 1.180,15 dollari l’oncia troy il 28 giugno.
Nonostante i guadagni il metallo prezioso probabilmente segnerà una perdita del 17% sull’anno, nei timori che la Fed inizierà a ritirare il programma di stimolo per la fine dell’anno.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre ha segnato +2,45% a 24,64 dollari l’oncia troy, il livello più alto dal 26 aprile.
L’argento è salito del 26% da quando ha toccato il minimo di 3 anni di 18,19 dollari il 28 giugno, andando in territorio rialzista.
Il rame con consegna a dicembre ha segnato +1,1% a 3,365 dollari la libbra.
Gli investitori comprano spesso l’oro contro l’incertezza politica.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange i futures dell’oro sono saliti a dicembre, a 1.420,00 dollari l’oncia troy nella mattinata statunitense, in salita dell’ 1,9%. Il contratto di dicembre si è attestato in calo dello 0,2% a 1.393,10 dollari l’oncia troy questo lunedì.
I futures sono saliti del 2%, al massimo della seduta di 1.422,00 dollari l’oncia troy, il massimo dal 6 giugno.
Supporto a 1.351,90 dollari l’oncia troy, il minimo del 20 agosto e resistenza a 1.417,45, massimo del 15 maggio.
Il Segretario per la Difesa Statunitense Chuck Hagel ha dichiarato che gli USA sono pronti ad agire immediatamente se il Presidente Barack Obama dovesse ordinare di intervenire contro la Siria, dopo che è stato affermato l’utilizzo di armi chimiche contro i civili da parte delle forze del governo Bashar al-Assad.
Le dichiarazioni di Hagel sono giunte un giorno dopo che il Segretario di Stato John Kerry ha dichiarato che il Presidente Obama riterrà responsabile in governo siriano per l’utilizzo di armi chimiche.
Sempre ieri il Segretario per gli Affari Esteri del Regno Unito, William Hague, ha dichiarato che il Regno Unito è certo dell’utilizzo di armi chimiche e che c’è stato un accordo con USA e Francia sulla necessità di intervento.
Intanto l’incertezza su quando la Federal Reserve inizierà a ridurre le misure di stimolo continua dopo i dati di lunedì che hanno mostrato che gli ordinativi di beni durevoli sono scesi più del previsto lo scorso mese.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che gli ordinativi dei beni durevoli sono scesi del 7,3% a luglio, contro le aspettative di un calo del 4%. Si è trattato del calo più forte dall’agosto 2012.
I dati sono giunti dopo un report di venerdì che ha mostrato che la vendita di case nuove è scesa del 13,4% a luglio, il calo più forte degli ultimi tre anni.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dai traders dell’oro, in quanto mostrano se si rafforzano o si indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
La banca centrale si riunirà il 17 e 18 settembre per rivedere l’economia e valutare la politica.
Il metallo prezioso ha visto un rimbalzo di quasi il 17% da quando è stato toccato il minimi di 34 mesi di 1.180,15 dollari l’oncia troy il 28 giugno.
Nonostante i guadagni il metallo prezioso probabilmente segnerà una perdita del 17% sull’anno, nei timori che la Fed inizierà a ritirare il programma di stimolo per la fine dell’anno.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre ha segnato +2,45% a 24,64 dollari l’oncia troy, il livello più alto dal 26 aprile.
L’argento è salito del 26% da quando ha toccato il minimo di 3 anni di 18,19 dollari il 28 giugno, andando in territorio rialzista.
Il rame con consegna a dicembre ha segnato +1,1% a 3,365 dollari la libbra.