Investing.com - I futures del greggio restano pressoché invariati negli scambi europei del mattino questo venerdì, intorno a un minimo di quattro mesi nei timori sulle prospettive economiche USA; intanto, gli investitori continuano a tenere d’occhio i negoziati USA-Iran.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a dicembre sono scambiati a 97,15 dollari al barile negli scambi europei del mattino, in salita dello 0,04%.
Il contratto di dicembre è salito ieri dello 0,26% a 97,11 dollari al barile.
I futures del petrolio troveranno supporto a 95,35 dollari al barile, il minimo dal 27 giugno e resistenza a 98,27 dollari al barile, il massimo dal 23 ottobre.
I prezzi del petrolio restano sotto pressione in seguito ai dati preliminari di ieri che hanno mostrato come l’attività manifatturiera negli Stati Uniti sia scesa a ottobre a un minimo di 12 mesi di 51,1 da una lettura di 52,8 a settembre.
Un secondo report del Dipartimento per il Lavoro USA ha rivelato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è sceso di 12.000 unità a un dato destagionalizzato di 350.000.
Gli analisti avevano previsto per la scorsa settimana un calo delle richieste di sussidio di disoccupazione di 22.000 unità a 340.000.
Il numero delle richieste di disoccupazione per la settimana precedente è stato rivisto al rialzo a 362.000 da un aumento precedentemente riportato di 358.000.
I prezzi USA del greggio hanno avuto un andamento negativo nelle ultime settimane per i timori sul recente shutdown del governo federale che ha creato un rallentamento della crescita economica e ha minato la domanda del principale consumatore al mondo di petrolio.
Inoltre, sui prezzi del petrolio pesano gli ulteriori progressi nelle trattative tra Iran e Occidente sul controverso programma nucleare di Tehran.
Ieri la Casa Bianca ha ospitato un vertice degli assistenti dei leader della commissione al Senato, con la speranza di convincere i legislatori a respingere un pacchetto di nuove pesanti sanzioni contro l’Iran.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures Brent del petrolio con consegna a novembre sono scesi dello 0,18% a 106,80 dollari al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 9,65 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a dicembre sono scambiati a 97,15 dollari al barile negli scambi europei del mattino, in salita dello 0,04%.
Il contratto di dicembre è salito ieri dello 0,26% a 97,11 dollari al barile.
I futures del petrolio troveranno supporto a 95,35 dollari al barile, il minimo dal 27 giugno e resistenza a 98,27 dollari al barile, il massimo dal 23 ottobre.
I prezzi del petrolio restano sotto pressione in seguito ai dati preliminari di ieri che hanno mostrato come l’attività manifatturiera negli Stati Uniti sia scesa a ottobre a un minimo di 12 mesi di 51,1 da una lettura di 52,8 a settembre.
Un secondo report del Dipartimento per il Lavoro USA ha rivelato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è sceso di 12.000 unità a un dato destagionalizzato di 350.000.
Gli analisti avevano previsto per la scorsa settimana un calo delle richieste di sussidio di disoccupazione di 22.000 unità a 340.000.
Il numero delle richieste di disoccupazione per la settimana precedente è stato rivisto al rialzo a 362.000 da un aumento precedentemente riportato di 358.000.
I prezzi USA del greggio hanno avuto un andamento negativo nelle ultime settimane per i timori sul recente shutdown del governo federale che ha creato un rallentamento della crescita economica e ha minato la domanda del principale consumatore al mondo di petrolio.
Inoltre, sui prezzi del petrolio pesano gli ulteriori progressi nelle trattative tra Iran e Occidente sul controverso programma nucleare di Tehran.
Ieri la Casa Bianca ha ospitato un vertice degli assistenti dei leader della commissione al Senato, con la speranza di convincere i legislatori a respingere un pacchetto di nuove pesanti sanzioni contro l’Iran.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures Brent del petrolio con consegna a novembre sono scesi dello 0,18% a 106,80 dollari al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 9,65 dollari al barile.