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Oro sotto i 1.200 dollari, pesa il dollaro forte

Pubblicato 21.04.2015, 09:57
© Reuters.  Futures dell’oro sotto i 1.200 dollari per via del dollaro forte
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Investing.com - Il prezzo dell’oro resta sotto i 1.200 dollari questo martedì dal momento che il dollaro forte ha ridotto l’appeal del metallo prezioso.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno salgono di 60 centesimi, o dello 0,05%, a 1.194,30 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea. I futures restano in un range stretto tra 1.192,70 e 1.196,50 dollari.

Ieri, l’oro è sceso di 9,40 dollari, o dello 0,78%, a 1.193,70 dollari. I futures troveranno supporto a 1.183,50 dollari, minimo dal 14 aprile e resistenza a 1.210,60 dollari, il massimo dal 10 aprile.

Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a maggio salgono di 5,9 centesimi, o dello 0,37% a 15,94 dollari l’oncia troy. Ieri, l’argento è sceso a 15,82 dollari, il minimo dal 19 marzo, prima di attestarsi a 15,88 dollari, con un crollo di 34,0 centesimi, o del 2,1%.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,5% a 98,65 questa mattina.

Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, poiché riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.

Il dollaro si è rafforzato dopo essere sceso contro le altre principali valute la scorsa settimana, quando gli investitori hanno deciso di rinviare le aspettative dell’aumento dei tassi da parte della Federal Reserve sulla scia di una serie di dati economici deludenti.

Intanto, restano sotto i riflettori le preoccupazioni per l’assenza di un accordo tra la Grecia ed i suoi creditori sulle riforme economiche per l’accesso ai fondi di salvataggio e si teme che la nazione possa essere costretta ad uscire dalla zona euro.

Il rame con consegna a maggio scende di 2,5 centesimi, o dello 0,91%, a 2,708 dollari la libbra. Ieri il rame è crollato di 4,1 centesimi, o dell’1,5% per via dei timori per un default nel settore edile cinese.

La Kaisa Group Holdings dello Shenzhen è il primo gruppo immobiliare cinese a riportare un default su un bond denominato in dollari dopo aver confermato ieri il mancato pagamento di due cedole.

La preoccupazione per i default dei bond nazionali ha scatenato i timori che gli accordi finanziari, che comprendono grandi quantità di rame, possano saltare.

La Cina è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.

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