Investing.com - Il prezzo del rame è scambiato vicino al minimo di cinque settimane questo lunedì, dopo una serie di report sul settore manifatturiero cinese che non hanno ridimensionato i timori per un indebolimento della seconda economia mondiale.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a luglio sale di 0,5 centesimi, o dello 0,19%, a 2,733 dollari la libbra negli scambi della mattinata europea. Il prezzo resta in un range che va da 2,728 a 2,741 dollari.
Venerdì il prezzo del rame è crollato a 2,724 dollari, un livello che non si registrava dal 24 aprile, prima di chiudere a 2,728 dollari, con un crollo di 3,99 dollari, o dell’1,43%.
Supporto a 2,694 dollari, minimo dal 24 aprile e resistenza a 2,784 dollari, il massimo dal 29 maggio.
I report sul settore manifatturiero rilasciati stamane hanno contribuito ad alimentare i timori per lo stato di salute del settore manifatturiero cinese.
La lettura finale dell’indice HSBC Flash per il settore manifatturiero per il mese di maggio è risultata pari a 49,2, restando al di sotto del livello 50 che separa la crescita dalla contrazione per il terzo mese consecutivo.
Intanto, l'indice ufficiale dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese è salito a 50,2 il mese scorso da 50,1 di aprile, in linea con le aspettative dei marcati.
L’indice PMI ufficiale per il settore non manifatturiero cinese, rilasciato questa mattina, è crollato al minimo di sette anni di 53,2 a maggio da 53,4 di aprile.
L’economia cinese è cresciuta al tasso più lento degli ultimi sei anni nel primo trimestre, alimentando le speculazioni che i policymaker debbano introdurre ulteriori misure di stimolo per dare slancio all’economia tra i segnali di una crescita rallentata.
Da novembre, la Banca Popolare Cinese ha introdotto una serie di misure di stimolo, tra cui tre tagli dei tassi di interesse e due riduzioni del coefficiente di riserva obbligatorio delle banche principali, per tentare di stimolare l’attività economica ed incoraggiare la crescita.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.
Sempre sul Comex, i futures dell’oro con consegna ad agosto scendono di 1,50 dollari, o dello 0,13% a 1.188,30 dollari l’oncia troy, mentre i futures dell’argento con consegna a luglio sono in calo di 6,3 centesimi, o dello 0,38%, a 16,63 dollari l’oncia.
I traders attendono la pubblicazione degli importanti dati statunitensi nel corso della seduta per avere nuove informazioni sulla tempistica di un aumento dei tassi negli Stati Uniti e sulla forza dell’economia.
L’Institute of Supply Management rilascerà i dati sull’attività del settore manifatturiero per il mese di maggio nel corso della giornata. I riflettori saranno puntati inoltre sul report sull’occupazione non agricola, atteso per venerdì.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si è attestato a 97,31, non lontano dal massimo di cinque settimane di 97,88 registrato mercoledì scorso.
Il biglietto verde è stato supportato nelle ultime sedute tra le speculazioni che la Federal Reserve possa decidere di alzare i tassi di interesse a settembre.
I dati economici rilasciati la scorsa settimana, tra cui i report sull’inflazione, le vendite di case nuove, gli investimenti delle imprese e la fiducia dei consumatori, hanno mostrato che l’economia sta riprendendo lo slancio dopo un rallentamento visto nel primo trimestre, facendo sperare in un aumento dei tassi di interesse nel corso dell’anno.
Sul mercato delle valute, l’euro scende contro il dollaro questo lunedì, mentre pesano i timori per la prospettiva di un default della Grecia.
Le preoccupazioni per un possibile default sono aumentate da quando il mese scorso Atene ha dichiarato che potrebbe non riuscire a ripagare il debito se non verrà raggiunto un accordo con i creditori internazionali entro la scadenza.
La Grecia dovrà risarcire 305 milioni di euro al Fondo Monetario Internazionale entro il 5 giugno.