Di Gina Lee
Investing.com – Il petrolio è in salita negli scambi asiatici di questo mercoledì, dopo la decisione degli USA di bloccare le importazioni di petrolio dalla Russia e l’intenzione del Regno Unito di farlo entro la fine del 2022.
I future Brent schizzano del 2,47% a 130,89 dollari alle 5:57 AM CET, mentre i future WTI salgono dell’1,70% a 125,80 dollari.
Gli USA hanno disposto un blocco immediato delle importazioni di petrolio russo e di altri prodotti energetici, mentre il Regno Unito lo farà entro la fine del 2022. Queste decisioni rappresentano le ultime sanzioni in risposta all’invasione russa dell’Ucraina partita il 24 febbraio.
Lunedì il petrolio ha toccato il massimo da luglio 2008, con i future Brent a 139,13 dollari la barile ed i future WTI a 130,50. Gli investitori continuano a monitorare i dialoghi sull’accordo nucleare con l’Iran, che potrebbe riportare sul mercato il petrolio iraniano.
I prezzi globali del petrolio potrebbero salire a 200 dollari se l’Europa e gli USA dovessero bloccare le importazioni di petrolio russo, secondo quanto dichiarato martedì dagli analisti di Rystad Energy martedì.
L’oro nero resta vicino ai massimi di 14 anni, ma la domanda che aveva visto una ripresa dalla pandemia di COVID-19 è destinata a scendere in quanto i consumatori reagiranno al calo dei prezzi.
Intanto, i dati sulle scorte di greggio dell’American Petroleum Institute hanno mostrato ieri un aumento delle scorte di 2,811 milioni di barili per la settimana terminata il 4 marzo. Le previsioni preparate da Investing.com avevano indicato un calo di 833,000 barili, mentre nella settimana precedente era stato registrato un calo di 6,1 milioni di barili.
Ora gli investitori attendono nel corso della giornata i dati sulle scorte di greggio USA della Energy Information Administration.