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SCHEDA - La legge di Stabilità del 2015

Pubblicato 23.12.2014, 12:08
SCHEDA - La legge di Stabilità del 2015

di Giuseppe Fonte e Roberto Landucci

ROMA (Reuters) - La legge di Stabilità del 2015 ha un valore di oltre 30 miliardi e produce un effetto espansivo sull'economia: circa 6 miliardi sono impieghi finanziati attraverso l'aumento del deficit pubblico visto al 2,6% del Pil.

IL BONUS DI 80 EURO DIVENTA PERMANENTE

Il bonus di 80 euro diventa un credito di imposta strutturale e spetta nella misura di 960 euro l'anno a tutti coloro che dichiarano un reddito lordo complessivo fino a 24.000 euro l'anno.

Tra 24.000 e 26.000 euro è previsto un calo progressivo fino a zero: il beneficio è riconosciuto infatti "per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 2.000 euro".

IL TAGLIO DELL'IRAP

La manovra rende integralmente deducibile dall'imponibile Irap il "costo complessivo per il personale dipendente con contratto a tempo indeterminato" ma cancella il taglio delle aliquote Irap deciso ad aprile con il decreto sul bonus di 80 euro. L'aliquota principale torna quindi al 3,9% dal 3,5% e, questa è l'altra nota dolente, con effetto retroattivo al 2014. Il nuovo regime Irap comporta un costo per lo Stato di 2,7 miliardi nel 2015 e di 4,6 miliardi nel 2016.

I soggetti passivi Irap che non si avvalgono di lavoratori dipendenti avranno diritto dal 2015 a un credito di imposta pari al 10% dell'Irap lorda. Il beneficio è utilizzabile dal 2016 esclusivamente in compensazione e ha un costo di 163 milioni l'anno.

LA DECONTRIBUZIONE DEI NUOVI ASSUNTI

I datori di lavoro non dovranno versare per 36 mesi i contributi sui nuovi dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato fra gennaio e dicembre 2015.

Il beneficio è riconosciuto "nel limite massimo di esonero pari a 8.060 euro su base annua" e costa 1,9 miliardi nell'intero 2015.

TORNA IL BONUS BEBÈ

Lo Stato riconosce un bonus di 80 euro al mese "per ogni figlio nato o adottato" dal primo gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017. L'assegno non concorre alla formazione del reddito ed è riconosciuto per 36 mesi a tutte le famiglie il cui reddito Isee non superi i 25.000 euro lordi annui. L'assegno raddoppia se l'indicatore della situazione economica equivalente non supera i 7.000 euro.

TFR IN BUSTA PAGA CON TASSAZIONE ORDINARIA

Dal primo marzo al 30 giugno 2018 i lavoratori dipendenti del settore privato potranno chiedere alle aziende di incassare in busta paga il Trattamento di fine rapporto (Tfr). La parte integrativa del salario "è assoggettata a tassazione ordinaria, non rileva ai fini" Irpef e "non è imponibile ai fini previdenziali".

Lo schema dell'operazione prevede che siano le banche ad anticipare il Tfr, evitando alle imprese una perdita di liquidità. Al termine del periodo lavorativo l'azienda verserà le somme accantonate direttamente alla banca, che si vedrà riconoscere la stessa remunerazione oggi garantita per il Tfr: l'1,5% più lo 0,75% del tasso di inflazione.

LE DETRAZIONI SULLE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE

La manovra proroga fino al 31 dicembre 2015 la detrazione al 65% sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e la detrazione al 50% per le ristrutturazioni semplici e per l'acquisto di mobili.

IL CREDITO DI IMPOSTA IN RICERCA E SVILUPPO

Cambia il credito di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Nella versione attuale il credito è pari al 50% delle spese incrementali in ricerca e sviluppo sostenute negli anni 2014-2016, con un'agevolazione massima di 2,5 milioni di euro. La manovra dimezza l'agevolazione al 25% delle spese ma alza l'importo annuale massimo a 5 milioni, "a condizione che siano sostenute spese almeno pari a 30.000 euro". Il credito è valido "fino al 31 dicembre 2019".

GOVERNO STERILIZZA L'ALIQUOTA TASI

La manovra evita che l'aliquota della Tasi possa arrivare al 6 per mille. Anche nel 2015, quindi, il prelievo massimo sarà limitato al 2,5 per mille, 3,3 per mille nel caso i sindaci vogliano destinare l'addizionale di 0,8 punti interamente sull'abitazione principale.

LE GARANZIE SUI DERIVATI DEL TESORO

Il ministero dell'Economia potrà stipulare garanzie bilaterali per la gestione delle operazioni in derivati sui titoli di Stato. La garanzia è costituita da titoli di Stato dell'area euro denominati in euro oppure da disponibilità liquide gestite attraverso movimentazioni di conti di tesoreria o di altri conti appositamente costituiti.

DALLE FREQUENZE OLTRE 700 MLN

La manovra pone le basi per assegnare ai privati le frequenze della banda 1452-1492 MHz. L'Autorità per le comunicazioni dovrà avviare le procedure "entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore" della legge di Stabilità. Il termine per emanare il regolamento di gara è il 15 marzo 2015. Il processo si dovrà concludere "entro il 31 ottobre 2015".

LE DISMISSIONI

La manovra contiene un pacchetto di misure che dovrebbe rendere più semplice collocare in Borsa fino al 40% di Poste italiane.

Il governo riconosce al gruppo 535 milioni in attuazione di una sentenza europea.

Inoltre, il nuovo contratto di programma tra Poste italiane e ministero dello Sviluppo sarà quinquennale. L'obiettivo è rendere il quadro regolatorio più stabile. L'onere del contratto "è confermato nell'importo massimo di 262,4 milioni a decorrere dall'anno 2015".

La misura principale però è un'altra e nei prossimi mesi alimenterà di sicuro polemiche: la manovra consente infatti una graduale riduzione degli oneri di fornitura del servizio universale. Con il nuovo regime la posta sarà consegnata a giorni alterni nelle zone meno abitate e le tariffe saranno più alte per la posta prioritaria.

GLI IMMOBILI, LE PARTECIPATE LOCALI E LA RETE FS

Il governo cerca di velocizzare le procedure per la cessione degli immobili pubblici, dal quale il precedente esecutivo si aspettava tra 2014 e 2016 introiti per 1,5 miliardi.

Altro capitolo riguarda la razionalizzazione delle società partecipate dagli enti locali. La manovra prevede una serie di incentivi, il principale dei quali è l'esclusione, dai vincoli del Patto di stabilità interno, delle spese in conto capitale che gli enti locali finanziano con i proventi derivanti dalla cessione, anche parziale, delle società.

Infine, il governo prevede di inserire nella rete elettrica nazionale di Terna la rete oggi posseduta da Ferrovie dello Stato. Fs conta infatti di cedere a Terna la rete, che vale circa un miliardo, entro il primo semestre del prossimo anno.

LE "SPESE INDIFFERIBILI" DEL 2015

Il governo rifinanzia un nutrito elenco di spese. Le principali sono: missioni militari all'estero (700 mln); gli interventi per gli autotrasportatori (250 mln); università e policlinici universitari (150 mln); scuole non statali (200 mln); fondo per i non autosufficienti (250 mln); la social card e altre misure di contrasto alla povertà (250 mln); il cinque per mille (500 mln).

Il governo stanzia 1,7 miliardi sia nel 2015 sia nel 2016 per finanziare la cassa integrazione e i nuovi ammortizzatori sociali previsti dal disegno di legge delega sul lavoro.

NASCE IL PIANO 'LA BUONA SCUOLA'

La manovra stanzia 1 miliardo nel 2015 e 3 miliardi a partire dal 2016 per finanziare il piano straordinario di assunzione dei docenti e l'alternanza scuola-lavoro.

I TAGLI ALLA SPESA

I tagli alla spesa sono ripartiti principalmente tra ministeri (2,3 miliardi), Regioni (4), comuni (1,2) e province (1).

Dalla riprogrammazione del Piano azione e coesione arriva 1 miliardo, altri 1,9 sono attinti dal Fondo per i crediti di dubbia esigibilità.

TETTO ALLE PENSIONI CALCOLATE CON IL SISTEMA MISTO

La manovra introduce un tetto alle pensioni calcolate con il sistema misto (retributivo e contributivo) per sanare una "falla" contenuta nella riforma previdenziale di fine 2011.

La riforma Fornero permette infatti ad alcune categorie, ad esempio dirigenti pubblici, magistrati e docenti universitari, di restare al lavoro oltre il limite della pensione di anzianità maturando i requisiti per incassare un assegno anche superiore all'ultimo stipendio.

Il governo cancella questa possibilità e sancisce che "l'importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato" con le regole precedenti alla riforma Fornero.

Di fatto l'assegno è limitato all'80% dell'ultimo stipendio. Il nuovo regime scatta nel 2015 e si applica anche ai trattamenti pensionistici "già liquidati".

Vengono inoltre eliminate le penalizzazioni che la riforma Fornero prevede per chi va in pensione prima di aver compiuto i 62 anni, pur avendo maturato i requisiti contributivi.

PIÙ TASSE SU FONDI PENSIONE E FONDAZIONI BANCARIE

L'imposta sostitutiva sui redditi dei fondi pensione sale al 20 dall'11%, l'imposta sulle casse previdenziali al 26 dal 20% per un maggior gettito stimato in oltre 400 milioni. A parziale compensazione, il governo mette sul piatto 80 milioni per finanziare un credito di imposta che mantiene inalterate le aliquote nel caso di investimenti "in attività finanziarie a medio e lungo termine". La manovra rinvia a un decreto del Tesoro le modalità di attuazione. Quel che è certo, il credito scatta solo nel 2016 ed è a rubinetto, limitato cioè alle risorse stanziate.

Tasse più salate e con effetto retroattivo al 2014 per enti non commerciali e Fondazioni di origine bancaria. Sale infatti al 77,74% dall'attuale 5% la quota imponibile dei dividendi. L'imposta dovuta è quindi del 21,38% (l'aliquota Ires del 27,5% moltiplicata per il 77,74%). Un credito di imposta sterilizza l'aumento del 2014. Il bonus è spendibile tra 2016 e 2018 con quote annue del 33,33%.

DALLA LOTTA ALL'EVASIONE 3,5 MLD

La manovra estende il 'reverse charge' (negli scambi tra imprese è il compratore che versa l'Iva, non il venditore) al settore energetico, ai servizi di pulizia, di demolizione e di installazione di impianti, a ipermercati, supermercati e discount alimentari. Il gettito atteso è di 1,6 miliardi.

Arriva in Italia lo 'split payment': le pubbliche amministrazioni verseranno l'Iva direttamente all'Erario anziché al fornitore al momento di acquistare beni e servizi.

Sia l'estensione del reverge charge alla grande distribuzione, sia lo split payment sono subordinati al via libera della Commissione europea, in assenza del quale scatterà, a garanzia dei saldi, un aumento delle accise sui carburanti per circa 1,7 miliardi.

Cambia la filosofia dell'accertamento fiscale: in caso di anomalie l'Agenzia delle entrate inviterà il contribuente a rivedere la propria posizione con un vero e proprio invito a fare un adempimento volontario. L'obiettivo è favorire l'emersione spontanea di reddito imponibile. Il Tesoro si aspetta di incassare 900 milioni.

I GIOCHI

Si terrà con un anno di anticipo, nel 2015, la gara per la concessione del Lotto, gestito attualmente da Gtech. La nuova concessione durerà 9 anni e la base d'asta per le offerte è di 700 milioni. Il nuovo concessionario dovrà versare all'Erario 350 milioni all'atto dell'aggiudicazione, 250 milioni nel 2016 e la quota residua entro aprile 2017.

La manovra prevede inoltre, per concessionari di newslot e videolottery, un versamento di 500 milioni a titolo di tassazione anticipata.

I soggetti che, alla data del 30 ottobre 2014, offrono "scommesse con vincite in denaro" senza essere registrati, potranno regolarizzarsi a determinate condizioni.

TESORO BLINDA PAREGGIO BILANCIO CON AUMENTI IVA E ACCISE

La legge di Stabilità include la manovra correttiva necessaria a raggiungere nel 2017 il pareggio di bilancio in termini strutturali, cioè al netto del ciclo economico e delle misure 'una tantum'.

L'aliquota Iva del 22% salirà al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e al 25,5% nel 2018. L'aliquota ridotta del 10% salirà al 12% nel 2016 e al 13% nel 2017.

In più, dal 2018 le accise su benzina e gasolio saliranno in misura tale da assicurare 700 milioni su base annua.

Il Tesoro stima l'aumento di gettito in 12,8 miliardi nel 2016, di 19,2 nel 2017 e di 21,3 miliardi nel 2018.

L'unico modo di evitare la stretta fiscale è adottare tagli alla spesa di pari importo.

IL TAGLIO DELLE AGEVOLAZIONI FISCALI SLITTA AL 2016

La manovra cancella il taglio delle detrazioni fiscali previsto nel 2015 disinnescando parzialmente la clausola di salvaguardia ereditata dal precedente esecutivo.

La presidenza del Consiglio dovrà emanare, "entro il primo gennaio 2016", un decreto per disporre "variazioni delle aliquote di imposta e riduzioni della misura delle agevolazioni e delle detrazioni vigenti tali da assicurare maggiori entrate" pari a 3,3 miliardi nel 2016 e 6,3 miliardi dal 2017.

((in redazione a Roma Giselda Vagnoni, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 06 85224393, Reuters Messaging: giuseppe.fonte.reuters.com@reuters.net))

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