Investing.com - I futures del cotone sono in calo per il secondo giorno consecutivo, si sta diffondendo la notizia di un eventuale ritiro del blocco sulle esportazioni indiane, e la notizia sta allentando i timori per le forniture globali.
Sull’ICE Futures exchange, i futures del cotone con consegna a maggio sono stati scambiati a 0,9038 dollari la libbra durante gli scambi del pomeriggio europeo, calo dell’1,15%.
Precedentemente era sceso dell’1,75% al minimo di due giorni di 0,8976 dollari la libbra. Martedì i prezzi erano saliti a 0,9416 dollari la libbra, con la diffusione di un nuovo blocco alle importazioni, il secondo in 2 anni.
L’annuncio ha sorpresa ha incrementato i timori per la riduzione delle forniture ed ha mandato in alto i prezzi.
Ma i prezzi hanno continuato seguire la crescente pressione sul primo ministro indiano, Manmohan Singh, di ritirare il divieto di esportazione del paese.
Il ministro indiano all’agricoltura Sharad Pawar ha dichiarato ieri di aver chiesto la revoca del divieto di esportazione, a meno di 24 ore dall’annuncio.
“Ho sollevato la questione con il primo ministro”, ha dichiarato Pawar. “è molto discutibile e sta al primo ministro prenderne visione”
Stamane, Narendra Modi, il primo ministro del Gujarat, il secondo paese produttore di cotone dopo il Maharashtra, ha dichiarato al Primo Ministro Singh di essere “scioccato” dal divieto di esportazione, che ha definito “disastroso” per i coltivatori di cotone indiani.
Nel frattempo, Anand Sharma, ministro del Commercio indiano che ha imposto il divieto, ha difeso la sua decisione, dicendo che è stata presa dopo che le forti esportazioni hanno sollevato timori di esaurimento delle forniture interne.
Una commissione del governo discuterà il divieto venerdì, ha dichiarato il segretario del settore tessile.
Per la produzione di cotone in India si prevede un record di 34,5 milioni di balle nell’anno 2011-12, rispetto ai 33,9 milioni di balle dell'anno scorso.
L’India, il secondo esportatore di cotone al mondo dopo gli Stati Uniti, ha già esportato circa 9,5 milioni di balle nella campagna in corso, secondo la Federazione cotone indiano.
Il dato è ben al di sopra della previsione del governo di 8,4 milioni di balle per l’intero anno, poiché gli esportatori hanno approfittato del differenziale di prezzo dalla domanda estera, in particolare dalla Cina.
La Cina acquista oltre il 70% delle esportazioni indiane di cotone.
Intanto i traders delle materie agricole osservano la situazione dell’accordo dello swap greco.
C’è incertezza sulla partecipazione allo swap. Il governo greco ha posto un minimo del 75% di adesioni per procedere con l’operazione.
Un fallimento dell’accordo rigetterebbe il paese in un caotico default del debito sovrano, e potrebbe riaccendere la paura di un collasso della zona euro.
L’appeal del cotone, essendo materia prima agricola non alimentare, è legata più all’andamento dei mercati ed al sentimento economico rispetto alle altre colture.
Sul Chicago Mercantile Exchange, il futures del caffè con consegna a maggio sono saliti dello 0,4%, a 1,9353 dollari la libbra, mentre i futures dello zucchero con consegna a maggio sono saliti dello 0,95% a 0,2429 la libbra.
Sull’ICE Futures exchange, i futures del cotone con consegna a maggio sono stati scambiati a 0,9038 dollari la libbra durante gli scambi del pomeriggio europeo, calo dell’1,15%.
Precedentemente era sceso dell’1,75% al minimo di due giorni di 0,8976 dollari la libbra. Martedì i prezzi erano saliti a 0,9416 dollari la libbra, con la diffusione di un nuovo blocco alle importazioni, il secondo in 2 anni.
L’annuncio ha sorpresa ha incrementato i timori per la riduzione delle forniture ed ha mandato in alto i prezzi.
Ma i prezzi hanno continuato seguire la crescente pressione sul primo ministro indiano, Manmohan Singh, di ritirare il divieto di esportazione del paese.
Il ministro indiano all’agricoltura Sharad Pawar ha dichiarato ieri di aver chiesto la revoca del divieto di esportazione, a meno di 24 ore dall’annuncio.
“Ho sollevato la questione con il primo ministro”, ha dichiarato Pawar. “è molto discutibile e sta al primo ministro prenderne visione”
Stamane, Narendra Modi, il primo ministro del Gujarat, il secondo paese produttore di cotone dopo il Maharashtra, ha dichiarato al Primo Ministro Singh di essere “scioccato” dal divieto di esportazione, che ha definito “disastroso” per i coltivatori di cotone indiani.
Nel frattempo, Anand Sharma, ministro del Commercio indiano che ha imposto il divieto, ha difeso la sua decisione, dicendo che è stata presa dopo che le forti esportazioni hanno sollevato timori di esaurimento delle forniture interne.
Una commissione del governo discuterà il divieto venerdì, ha dichiarato il segretario del settore tessile.
Per la produzione di cotone in India si prevede un record di 34,5 milioni di balle nell’anno 2011-12, rispetto ai 33,9 milioni di balle dell'anno scorso.
L’India, il secondo esportatore di cotone al mondo dopo gli Stati Uniti, ha già esportato circa 9,5 milioni di balle nella campagna in corso, secondo la Federazione cotone indiano.
Il dato è ben al di sopra della previsione del governo di 8,4 milioni di balle per l’intero anno, poiché gli esportatori hanno approfittato del differenziale di prezzo dalla domanda estera, in particolare dalla Cina.
La Cina acquista oltre il 70% delle esportazioni indiane di cotone.
Intanto i traders delle materie agricole osservano la situazione dell’accordo dello swap greco.
C’è incertezza sulla partecipazione allo swap. Il governo greco ha posto un minimo del 75% di adesioni per procedere con l’operazione.
Un fallimento dell’accordo rigetterebbe il paese in un caotico default del debito sovrano, e potrebbe riaccendere la paura di un collasso della zona euro.
L’appeal del cotone, essendo materia prima agricola non alimentare, è legata più all’andamento dei mercati ed al sentimento economico rispetto alle altre colture.
Sul Chicago Mercantile Exchange, il futures del caffè con consegna a maggio sono saliti dello 0,4%, a 1,9353 dollari la libbra, mentre i futures dello zucchero con consegna a maggio sono saliti dello 0,95% a 0,2429 la libbra.