Investing.com – I futures dell'oro sono in calo oggi, sulla scia dei forti cali della settimana scorsa; gli investitori stanno monitorando gli sviluppi attorno allo swap del debito greco e le tensioni geopolitiche tra Iran e Occidente.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell'oro con consegna ad aprile a 1.708,25 dollari l’oncia troy, giù dello 0,09% nella mattinata europea.
Il contratto di aprile è stato scambiato in un range tra 1.717.65 dollari l’oncia troy, il massimo giornaliero e 1.707.35, dollari l’oncia troy, il minimo della sessione.
Supporto a 1.689,95 l’oncia troy, il minimo dal 29 febbraio e resistenza a breve termine a 1.726,95 l’oncia troy, il massimo del 1° marzo.
I prezzi dell’oro hanno perso il 3,45% la settimana scorsa poiché i traders si sono staccati dalle posizioni lunghe e dall’idea di un aumento dei prezzi, dopo che Ben Bernanke, presidente della Fed, ha fatto scendere le aspettative per un terzo allentamento quantitativo.
Intanto gli investitori attendono la scadenza dell’8 marzo per i titolari dei bond di aderire all’accordo secondo il quale scambieranno gli attuali titoli di stato greci con uno swap che vedrà un calo nominale de 53%.
C’è incertezza sulla partecipazione alle swap. Si prevede che almeno il 66% dei creditori privati aderirà all’accordo.
Un fallimento dell’accordo rigetterebbe il paese in un caotico default del debito sovrano.
I mercati restano cauti dopo che il governo della Spagna ha alzato il target del deficit al 5,8% del PIL per il 2012, contro la precedente previsione di un target del 4,4%; ciò ha alimentato i timori sulla fattibilità di un trattato fiscale UE.
Intanto i prezzi trovano il supporto dalle tensioni geopolitiche tra Iran e potenze occidentali.
L’oro è stato sempre visto come bene rifugio, ma il metallo prezioso, negli ultimi mesi ha seguito i beni più rischiosi, come conseguenza della crisi del debito della zona euro, che ha spinto i traders a vendere le posizioni favorevoli e coprire le perdite in altri settori.
Ieri il Presidente Americano Barack Obama ha affermato che non esiterà ad attaccare l’Iran per impedire al paese di entrare i possesso di bombe atomiche. La dichiarazione precede l’incontro che si terrà oggi a Washington con Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu.
Israele e USA hanno precedentemente dichiarato che si sta facendo il possibile per impedire alla Repubblica Islamica di acquisire armi nucleari. I traders tengono d’occhio le crescenti tensioni tra Iran e Israele. Si teme che l’escalation delle ostilità tra i due paesi possa sfociare in un conflitto che manderebbe i prezzi del petrolio alle stelle.
L’oro è spesso considerato bene rifugio contro disordini politici e contro l’inflazione petrolifera.
Il gruppo finanziario HSBC Holdings vede nel breve termine un ulteriore calo dei prezzi, a causa dell’incapacità del metallo di superare il livello di 1.800 dollari l’oncia troy, e per via degli acquisiti dai mercati emergenti.
Tuttavia nel lungo temine la banca si aspetta che i prezzi restino ben supportati “anche senza ulteriore allentamento, essendo la politica monetaria comunque accomodante.”
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio è ivariato a 34,53 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio è sceso dello 0,4% a 3,888 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell'oro con consegna ad aprile a 1.708,25 dollari l’oncia troy, giù dello 0,09% nella mattinata europea.
Il contratto di aprile è stato scambiato in un range tra 1.717.65 dollari l’oncia troy, il massimo giornaliero e 1.707.35, dollari l’oncia troy, il minimo della sessione.
Supporto a 1.689,95 l’oncia troy, il minimo dal 29 febbraio e resistenza a breve termine a 1.726,95 l’oncia troy, il massimo del 1° marzo.
I prezzi dell’oro hanno perso il 3,45% la settimana scorsa poiché i traders si sono staccati dalle posizioni lunghe e dall’idea di un aumento dei prezzi, dopo che Ben Bernanke, presidente della Fed, ha fatto scendere le aspettative per un terzo allentamento quantitativo.
Intanto gli investitori attendono la scadenza dell’8 marzo per i titolari dei bond di aderire all’accordo secondo il quale scambieranno gli attuali titoli di stato greci con uno swap che vedrà un calo nominale de 53%.
C’è incertezza sulla partecipazione alle swap. Si prevede che almeno il 66% dei creditori privati aderirà all’accordo.
Un fallimento dell’accordo rigetterebbe il paese in un caotico default del debito sovrano.
I mercati restano cauti dopo che il governo della Spagna ha alzato il target del deficit al 5,8% del PIL per il 2012, contro la precedente previsione di un target del 4,4%; ciò ha alimentato i timori sulla fattibilità di un trattato fiscale UE.
Intanto i prezzi trovano il supporto dalle tensioni geopolitiche tra Iran e potenze occidentali.
L’oro è stato sempre visto come bene rifugio, ma il metallo prezioso, negli ultimi mesi ha seguito i beni più rischiosi, come conseguenza della crisi del debito della zona euro, che ha spinto i traders a vendere le posizioni favorevoli e coprire le perdite in altri settori.
Ieri il Presidente Americano Barack Obama ha affermato che non esiterà ad attaccare l’Iran per impedire al paese di entrare i possesso di bombe atomiche. La dichiarazione precede l’incontro che si terrà oggi a Washington con Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu.
Israele e USA hanno precedentemente dichiarato che si sta facendo il possibile per impedire alla Repubblica Islamica di acquisire armi nucleari. I traders tengono d’occhio le crescenti tensioni tra Iran e Israele. Si teme che l’escalation delle ostilità tra i due paesi possa sfociare in un conflitto che manderebbe i prezzi del petrolio alle stelle.
L’oro è spesso considerato bene rifugio contro disordini politici e contro l’inflazione petrolifera.
Il gruppo finanziario HSBC Holdings vede nel breve termine un ulteriore calo dei prezzi, a causa dell’incapacità del metallo di superare il livello di 1.800 dollari l’oncia troy, e per via degli acquisiti dai mercati emergenti.
Tuttavia nel lungo temine la banca si aspetta che i prezzi restino ben supportati “anche senza ulteriore allentamento, essendo la politica monetaria comunque accomodante.”
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio è ivariato a 34,53 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio è sceso dello 0,4% a 3,888 dollari la libbra.