Di Geoffrey Smith
Investing.com - I prezzi del gas naturale europeo scendono in apertura questo lunedì, le vittorie degli ucraini sul campo di battaglia hanno alimentato le speranze di una rapida fine della guerra e dei distruttivi attacchi economici reciproci tra Occidente e Russia.
Alle 09:45 CEST, il contratto TTF con consegna ad ottobre ad Amsterdam, il riferimento per l’Europa nordoccidentale, scende dell’8,3% dalla chiusura di venerdì a 191,50 euro a megawatt-ora, dopo aver toccato il minimo di un mese di 195 euro/MWh.
I prezzi sono stati limitati anche dai segnali di flussi di gas naturale liquefatto verso l’Europa dagli USA e dall’Africa. I funzionari dell’Unione Europea stanno inoltre considerando la vendita di quote di emissione di carbonio dalle riserve ufficiali, che consentirebbe una maggiore produzione di energia elettrica da carbone e petrolio, riducendo il bisogno di gas.
I dati di Gas Infrastructure Europe suggeriscono che le iniezioni nette nelle scorte continuano. Gli analisti avvertono comunque che uno stop totale delle forniture russe renderebbe impossibili ulteriori iniezioni.
La Russia sta ancora inviando piccole quantità di gas tramite altri gasdotti, ma il rischio di uno stop totale è aumentato quando il Presidente Vladimir Putin ha minacciato di farlo la scorsa settimana, in risposta alla proposta di un tetto sul prezzo.
Negli ultimi 10 giorni la controffensiva ucraina ha avuto uno straordinario successo: l’esercito ha liberato vaste aree dei territori occupati, costringendo le forze armate russe alla ritirata. La Russia ieri ha reagito con degli attacchi missilistici contro gli impianti elettrici ed idrici nell’est dell’Ucraina.
Secondo varie notizie, Putin avrebbe cancellato il vertice con i capi della difesa ieri, licenziando Roman Berdnikov, a capo del distretto occidentale, appena 16 giorni dopo averlo nominato. Notizie non confermate sui social russi suggeriscono che Putin sia stato aspramente criticato dai capi della difesa nel vertice precedente.