MILANO (Reuters) - Rcs (MI:RCSM) chiude la seduta con un rialzo di quasi il 30% in reazione all'Ops lanciata a sorpresa da Cairo Communication (MI:CAI) (+2%) venerdì sera, giorno che aveva già archiviato con +11% sulle speculazioni di un nuovo socio in arrivo.
Altissimi i volumi pari al 4,2% del capitale in un mercato che evidentemente promuove l'ipotesi di un passaggio di mano del gruppo che edita il Corriere della Sera a Urbano Cairo, socio in proprio con il 4,6% circa di Rcs e fondatore di Cairo Communication, di cui detiene il 73%.
L'Ops, condizionata tra l'altro al raggiungimento della maggioranza assoluta di Rcs (50% più un'azione), offre 0,12 azioni Cairo per ciascun titolo Rcs con una valorizzazione della società di via Rizzoli, ai prezzi del 7 aprile (vigilia del giorno dell'annuncio) di 0,551 euro (0,527 al netto del dividendo). Oggi i due titoli hanno chiuso allineati alle condizioni dell'offerta.
Molti broker notano che l'offerta non offre un grande premio, ma soprattutto che è a sconto sulla media degli ultimi tre mesi. Va detto però che tre mesi fa la situazione di Rcs era diversa: sembrava a un passo dall'accordo sul debito con le banche e nessuno immaginava che il primo azionista Fiat Chrysler (MI:FCHA) (16,7% del capitale) avrebbe annunciato l'uscita totale dal capitale.
"L'offerta non sarà alta ma il titolo Rcs era ai minimi, gli azionisti se ne vogliono andare quasi tutti, le negoziazioni sul debito sembrano in una fase di stallo: wake up to reality!", commenta un analista del settore che aggiunge: "Consideriamo che Cairo fa un'offerta carta contro carta, quindi propone agli azionisti di partecipare alla ristrutturazione e alle sinergie di un gruppo che a tendere probabilmente si integrerà. L'alternativa è che cresce il rischio di un aumento di capitale".
Mediobanca (MI:MDBI) Securities sottolinea che la valorizzazione implicita di Rcs è molto distante dal suo target price (0,96 euro) e evidenzia che l'operazione potrebbe creare molto valore per gli azionisti di Cairo. "Non capisco il senso di tenere due società quotate", come invece ha detto di voler fare Cairo, dice l'analista in un report. Con un'entità combinata, prosegue, si risolverebbe il problema del debito che oggi grava su Rcs e potrebbero essere esplorate sinergie interessanti tra il Corriere e La7, la Tv che Cairo ha rilevato nel 2013 da Telecom (MI:TLIT) e sostanzialmente risanato.
La bassa valutazione spinge un altro broker italiano a suggerire di non aderire all'Ops, ma sottolinea il rischio che Intesa Sanpaolo (MI:ISP), azionista e creditore di Rcs e tramite Banca Imi advisor di Cairo nell'operazione, possa ostacolare il raggiungimento di un accordo sul debito.
Equita, che come Imi è advisor di Cairo, nella sua nota quotidiana sottolinea la capacità dell'imprenditore "nel gestire i turnaround delle società" e si aspetta dunque "una decisa accelerazione nel creare efficienze". "Il fallimento del deal con il rischio di aumento di capitale, se le banche non concederanno un rifinanziamento alla società, riteniamo sia lo scenario più rischioso".
Per Banca Akros, infine, l'Ops ha un ottimo timing, è ben costruita e offre un significativo spazio di crescita per gli azionisti Rcs. "La creazione di valore viene innanzitutto dalla stabilizzazione del bilancio patrimoniale (che eviterebbe un aumento di capitale) e da migliori condizioni con le banche; in secondo luogo possiamo attenderci ampi benefici industriali; terzo la nuova società potrà competere meglio" in un panorama che tende al consolidamento per tutto il settore.