SAO PAULO (Reuters) - Oi SA, primo operatore telefonico brasiliano di linea fissa e quarto nel mobile, ha chiesto la protezione dai creditori per bancarotta, perchè si è trovato a corto di tempo e risorse per la ristrutturazione del debito da complessivi 65,4 miliardi di reais (19,3 miliardi di dollari).
La crisi economica in Brasile, la forte competizione, il debito e gli obiettivi fissati dal governo di crescita della linea fissa hanno reso la situazione di Oi insostenibile.
La decisione di chiedere la protezione dai creditori (equivalente del chapter 11 statunitense) arriva dopo due mesi di colloqui con i creditori per ristrutturare 50 miliardi di reais circa di debito bancario e obbligazionario.
In un filing alle autorità di borsa Oi dice che la richiesta è la conseguenza degli "ostacoli rilevati dal management nella ricerca di un accordo con i creditori".
Il 10 giugno l'AD, Bayard Gontijo, si è dimesso dopo che la maggioranza del consiglio si è opposta alla direzione che stavano prendendo i colloqui. L'azionista Pharol SGPS SA ha criticato Gontijo perchè sosteneva la proposta dei creditori che avrebbe dato loro il 95% del capitale del gruppo telefonico.
La scorsa settimana Oi ha detto che, senza ristrutturazione del debito, il 92% della liquidità esistente si sarebbe esaurita a fine anno rendendo l'attività operativa "non sostenibile".
Secondo una fonte vicina alla vicenda, la società ritiene che potrà mantenere la licenza di gestione dei servizi telefonici durante il periodo di protezione dai creditori.
Una nota del ministero brasiliano delle Comunicazioni ha detto che la decisione di Oi darà un'accelerazione alle discussioni per rivedere le regole del settore.
Oi non era in grado di affrontare le scadenze sul debito. Era particolarmente preoccupante quella di luglio da 230 milioni di euro di bond di Portugal Telecom (MI:TLIT) International.
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