LONDRA (Reuters) - Il prezzo del Brent è in lieve rialzo, oltre i 108 dollari al barile, sostenuto dalle attese di un consistente calo delle riserve di greggio americane e dalle crescenti tensioni geopolitiche sull'Ucraina, che potrebbero sfociare in nuove sanzioni verso la Russia.
Oggi i ministri degli Affari Esteri europei si incontrano a Bruxelles. Gran Gretagna, Germania e Francia potrebbero prepararsi a potenziare le sanzioni contro la Russia, maggior produttore di greggio a livello mondiale.
"I colloqui su potenziali nuove sanzioni contro la Russia aumentano il premio al rischio sul prezzo del greggio", spiega Olivier Jakob, analista di Petromatrix in Svizzera.
Anche le notizie dell'avanzata delle forze ucraine verso Donetsk alimentano le preoccupazioni per un escalation del conflitto.
Sul fronte delle riserve Usa, oggi saranno pubblicati i dati Api e domani quelli dell'Energy Information Administration (EIA).
I guadagni del greggio sono tuttavia frenati dal prossimo aumento della produzione libica. La National Oil Corp ha infatti raggiunto un accordo con gli agenti della sicurezza per mettere fine alla protesta al porto di Brega, che dovrebbe permettere la riapertura del terminale oggi.
Intorno alle 12,10 italiane il contratto sul Brent per consegna settembre sale di 55 centesimi a 108,23 dollari al barile, mentre la scadenza agosto del greggio Usa avanza di 59 cent a 105,18 dollari.
Il greggio ha trattato in uno stretto trading range dopo essere salito quasi del 2% giovedì scorso sulla notizia cdell'abbattimento dell'aereo della Malaysian Airlines sopra l'Ucraina.
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