LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio estendono i guadagni, con il Brent che si avvicina a 80 dollari, dopo il più forte balzo settimanale della scorsa settimana dall'inizio del 2023, spinto dai timori di un più ampio conflitto in Medio Oriente e di potenziali interruzioni delle esportazioni dalla principale regione produttrice di petrolio.
Alle 11,55 i futures sul Brent avanzano di 1,47 dollari, o dell'1,9%, a 79,54 dollari il barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) guadagnano 1,67 dollari, o l'1,7%, a 76,06 dollari.
Il Brent è salito di oltre l'8% la scorsa settimana, mentre il WTI è salito del 9,1% sulla possibilità che Israele possa colpire le infrastrutture petrolifere iraniane in risposta all'attacco missilistico del 1° ottobre contro Israele.
I razzi lanciati da Hezbollah, sostenuti dall'Iran, hanno colpito la terza città più grande di Israele, Haifa. Israele, nel frattempo, sembra pronto a espandere le incursioni di terra nel Libano meridionale nel primo anniversario della guerra di Gaza, che ha esteso il conflitto in tutto il Medio Oriente.
Ciò aumenta il timore che gli Stati Uniti, superpotenza alleata di Israele, e l'Iran vengano coinvolti in una guerra più ampia.
L'Opec+ inizierà ad aumentare la produzione a partire da dicembre, dopo averla tagliata negli ultimi anni per sostenere i prezzi a causa della debolezza della domanda globale.
Quando un anno fa è iniziato il conflitto in Medio Oriente, il Brent era a 88,15 dollari, ma ora i prezzi sono scesi di circa 10 dollari.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)