LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio continuano a crescere in una settimana di forti rialzi, mentre gli investitori valutano la possibilità di un allargamento del conflitto in Medio Oriente e di un impatto sui flussi di greggio, a fronte di un mercato globale che gode per ora di una buona offerta.
I futures del Brent sono in rialzo dello 0,82%, a $78,20 al barile, alle 0900 GMT. I futures del greggio statunitense West Texas Intermediate guadagnano lo 0,7%, a $74,27 al barile.
Entrambi i benchmark sono lanciati verso un rialzo settimanale che tocca il 9%.
"Mentre l'Iran ha 'salvato la faccia' con l'attacco missilistico di martedì contro Israele, cresce il timore che Israele possa colpire in risposta le infrastrutture petrolifere iraniane, evento che potrebbe provocare ulteriori ritorsioni trascinando nel conflitto gli Stati vicini", dice Ashley Kelty, analista di Panmure Gordon.
Gli Stati Uniti stanno discutendo se appoggiare gli attacchi israeliani alle strutture petrolifere iraniane come ritorsione per l'attacco missilistico di Teheran contro Israele, ha affermato ieri il presidente Joe Biden, mentre l'esercito israeliano ha colpito Beirut con nuovi attacchi aerei contro il gruppo armato libanese Hezbollah.
I commenti di Biden hanno contribuito a far salire i prezzi del petrolio del 5% ieri, mentre Israele soppesa le opzioni dopo che l'arci-nemico Iran ha lanciato il maggior attacco di sempre all'inizio di questa settimana.
I timori per l'offerta di petrolio, che hanno spinto i prezzi al rialzo all'inizio della settimana, sono stati mitigati dalla capacità produttiva di riserva dell'Opec e dal fatto che le forniture globali di greggio non sono ancora state interrotte dai disordini in Medio Oriente.
(Tradotto da Romolo Tosiani, editing Claudia Cristoferi)