LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in rialzo, favoriti da un ampio calo delle scorte negli Stati Uniti e dai tagli alla produzione da parte dell'Opec+, ma il rallentamento dell'attività manifatturiera cinese ha limitato i guadagni.
Intorno alle 13,35, i futures sul Brent per il mese di ottobre, con scadenza oggi, salgono di 74 centesimi, o dello 0,86%, a 86,60 dollari il barile. Il più attivo contratto di novembre è in rialzo di 64 centesimi, o dello 0,75%, a 85,87 dollari.
I futures sul greggio West Texas Intermediate di ottobre sono in rialzo di 67 centesimi, o dello 0,8%, a 82,3 dollari.
Ieri, i dati governativi statunitensi hanno mostrato che le scorte di greggio del Paese sono diminuite di 10,6 milioni di barili, più del previsto, la scorsa settimana, a causa delle elevate esportazioni e del funzionamento delle raffinerie.
Gli analisti prevedono che l'Arabia Saudita estenderà il taglio volontario alla produzione di 1 milione di barili al giorno (bpd) fino a ottobre, che si aggiunge ai tagli messi in atto dall'Opec+.
I deboli dati industriali cinesi hanno tuttavia pesato sui prezzi.
L'attività manifatturiera cinese ha subito un'ulteriore contrazione ad agosto, come ha mostrato un rapporto ufficiale sulle fabbriche, alimentando i timori per la debolezza della seconda economia mondiale.
(Tradotto da Camilla Borri, Editing Claudia Cristoferi)