LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in leggero rialzo dopo un calo superiore all'1% nella seduta precedente grazie all'escalation delle tensioni in Medio Oriente, che alimentano i timori per l'offerta, anche se le prospettive economiche deboli in Cina limitano i guadagni.
Alle 12,45, i futures sul Brent di marzo, in scadenza domani, salgono di 13 centesimi, o dello 0,16%, a 82,27 dollari il barile. Il più attivo contratto di aprile perde 9 centesimi, o dello 0,09%, a 81,76 dollari. Il greggio statunitense West Texas Intermediate guadagna 6 centesimi, o lo 0,8%, a 76,85 dollari il barile.
Ieri entrambi i contratti hanno perso oltre 1 dollaro con l'aggravarsi della crisi immobiliare in Cina, che ha alimentato i timori per la domanda del primo consumatore di greggio al mondo, dopo che un tribunale di Hong Kong ha ordinato la liquidazione della società immobiliare China Evergrande (HK:3333) Group.
Nel frattempo, Washington ha dichiarato che prenderà "tutte le azioni necessarie" per difendere le proprie truppe in seguito all'attacco letale con un drone in Giordania da parte di miliziani sostenuti dall'Iran, che ha segnato le prime morti di militari Usa dall'inizio della guerra tra Israele e Gaza, mettendo in allarme i mercati.
"Se le tensioni tra Stati Uniti e Iran si intensificano, in particolare attraverso un confronto diretto, aumenta il rischio di un impatto negativo sulle forniture di petrolio dell'Iran", ha detto Vivek Dhar, analista della Commonwealth Bank of Australia. "Le esportazioni di petrolio iraniano sono probabilmente le più vulnerabili a causa di una potenziale maggiore applicazione delle sanzioni".
A limitare i guadagni, tuttavia, sono stati i timori per le prospettive dell'economia cinese e le potenziali conseguenze dell'ordine di liquidazione di Evergrande.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Claudia Cristoferi)