LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio cedono terreno, ma si avviano a chiudere la quinta settimana consecutiva di rialzi, con gli investitori che esprimono ottimismo sul fatto che la domanda solida e i tagli all'offerta daranno sostegno ai prezzi.
La propensione al rischio sui mercati finanziari è stata alimentata dalle crescenti aspettative che le banche centrali, tra cui la Fed e la Banca centrale europea, stiano per terminare il ciclo di stretta monetaria, favorendo le prospettive di crescita globale e la domanda di energia.
Sostenuti dai tagli all'offerta dell'Opec+ annunciati all'inizio del mese, entrambi i benchmark petroliferi si avviano a una crescita settimanale del 3,6%, registrando la quinta settimana consecutiva di guadagni.
Intorno alle 11,45, il greggio Brent scivola di 32 centesimi a 83,92 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) cede 21 centesimi a 79,88 dollari al barile.
A rafforzare le aspettative rialziste sulla domanda, i dati di ieri sul prodotto interno lordo del secondo trimestre degli Stati Uniti hanno mostrato una crescita del 2,4%, corroborando la tesi del presidente della Federal Reserve Jerome Powell secondo cui l'economia può raggiungere il cosiddetto "atterraggio morbido".
Gli investitori diventano più inclini all'idea che il picco dei tassi sia sempre più vicino, mentre sembra sempre più probabile che gli Stati Uniti eviteranno la recessione, ha detto Tamas Varga, analista di Pvm.
"A parte il contesto economico positivo e la domanda solida, i tagli alla produzione da parte dell'Opec+ hanno contribuito a spingere il Brent a livelli che non si vedevano da aprile", ha aggiunto Varga.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)