LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio perdono terreno, con i benchmark indirizzati verso la peggiore performance mensile da novembre, in attesa dei dati chiave sull'inflazione statunitense che potrebbero fornire indizi sulle future mosse dei tassi di interesse e sulla forza del dollaro.
I futures del Brent, in rialzo quasi del 5% questa settimana, scambiano in ribasso di 64 centesimi, o dello 0,8%, a 78,63 dollari il barile intorno alle ore 10,50 italiane. Il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) perde 33 centesimi, o lo 0,4%, a 74,03 dollari, dopo aver guadagnato circa il 7% questa settimana.
I contratti si avviano a chiudere il mese rispettivamente in ribasso del 6% e del 4%, dopo aver toccato i minimi dal 2021 all'inizio di marzo, in seguito alle peggiori turbolenze bancarie dalla crisi finanziaria del 2008.
I mercati attendono ora i dati sull'inflazione delle spese per consumi personali (Pce) negli Stati Uniti, monitorati attentamente dalla Federal Reserve, previsti per le ore 14,30 italiane.
I prezzi del petrolio sono stati sostenuti dopo che i produttori hanno chiuso o ridotto la produzione di diversi giacimenti nella regione semi-autonoma del Kurdistan, nel nord dell'Iraq, in seguito a uno stop nell'oleodotto di esportazione settentrionale.
Con i prezzi del petrolio in ripresa dai recenti minimi, l'Opec+ probabilmente si atterrà all'accordo esistente per tagliare la produzione di greggio durante la riunione prevista lunedì, secondo quanto riferito da fonti.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)