LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio arretrano in mattinata, mentre gli interrogativi sull'economia cinese oscurano i tagli alla produzione dell'Opec+ e il settimo calo consecutivo del numero di impianti di perforazione per petrolio e gas operanti negli Stati Uniti.
Intorno alle 12,10 il Brent cede 13 centesimi, o 0,17%, a 76,48 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate perde 23 centesimi, o 0,32%, a 71,55 dollari.
Alcune grandi banche hanno tagliato le previsioni di crescita del prodotto interno lordo cinese per il 2023, dopo che i dati di maggio diffusi la scorsa settimana hanno mostrato che la ripresa post-Covid della seconda economia mondiale vacilla.
Tuttavia, la produzione delle raffinerie cinesi è aumentata a maggio, raggiungendo il secondo livello più alto mai registrato, contribuendo a rafforzare i guadagni della scorsa settimana. Nel frattempo, le aziende energetiche statunitensi hanno ridotto il numero di impianti di perforazione per petrolio e gas naturale per la settima settimana consecutiva, per la prima volta dal luglio 2020.
Il numero di impianti di perforazione per petrolio e gas, indicatore precoce della produzione futura, è sceso di otto unità a 687 nella settimana al 16 giugno, raggiungendo il totale più basso dall'aprile 2022. .
L'Opec e i suoi alleati, gruppo che include la Russia, questo mese hanno stabilito un nuovo accordo sulla produzione di petrolio e anche il primo produttore del gruppo, l'Arabia Saudita, si è impegnato a tagliare significativamente l'output a luglio.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Gianluca Semeraro)