I prezzi del petrolio sono poco mossi, con il dollaro forte e i timori per l'economia cinese controbilanciati dalle prospettive di un'offerta più rigida.
Alle 12,15 i futures sul Brent sono invariati a 85,12 dollari il barile, mentre i futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate sono in ribasso di 7 centesimi, o dello 0,08%, a 82,75 il barile.
L'indice del dollaro è salito per la seconda seduta consecutiva dopo i dati più forti del previsto sul mercato del lavoro e sulla manifattura statunitense di questa settimana. Il rafforzamento del biglietto verde raffredda la domanda di petrolio denominato in dollari da parte di acquirenti che detengono altre divise.
Sul fronte cinese, alcuni funzionari hanno riconosciuto che l'ampio elenco di obiettivi economici ribaditi al termine di una riunione chiave del Partito Comunista questa settimana conteneva "molte contraddizioni complesse", indicando una strada accidentata per l'attuazione delle politiche nella seconda economia mondiale.
Oggi i trader di petrolio, gas, energia, azioni, valute e obbligazioni da Londra a Singapore hanno faticato a operare a causa di un guasto informatico globale che ha ostacolato le operazioni, secondo varie fonti.
Nel frattempo, due grandi petroliere sono andate in fiamme dopo essersi scontrate nelle acque vicino a Singapore, il più grande porto di rifornimento del mondo, con due membri dell'equipaggio trasportati in ospedale e altri salvati da zattere di salvataggio, hanno detto le autorità e una delle compagnie.
I prezzi del petrolio hanno trovato un po' di sostegno nelle due sessioni precedenti dopo i dati che hanno evidenziato un calo settimanale delle scorte di petrolio superiore alle attese.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Sabina Suzzi)