LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio si stabilizzano, con l'ottimismo sulle prospettive della domanda cinese mitigato dalla cautela in attesa di capire se i dati del pomeriggio sull'inflazione Usa possano preannunciare un rallentamento del percorso di rialzo dei tassi di interesse.
Alle 10,20 il Brent è in rialzo dello 0,46% a 83,05 al barile dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate guadagna lo 0,49% a 77,76 dollari al barile. Entrambi i benchmark sono saliti di circa il 3% nella seduta di ieri sulla scia dell'ottimismo per le prospettive economiche globali.
La Cina, il primo importatore di petrolio al mondo, sta riaprendo la propria economia dopo la fine delle rigide restrizioni imposte per il Covid-19, alimentando l'ottimismo per quel che riguarda la crescita della domanda di carburante nel 2023.
I dati sull'inflazione negli Stati Uniti, in agenda alle 14,30 italiane, avranno probabilmente un forte impatto sul petrolio e sui mercati in generale, delineando le aspettative sulla velocità dei rialzi dei tassi d'interesse nella più grande economia del mondo.
Gli economisti si aspettano che l'inflazione 'core' degli Stati Uniti rallenti, passando a un ritmo annuale del 5,7% a dicembre rispetto al 6% del mese precedente.
Il mercato si sta anche preparando a un'ulteriore restrizione dell'offerta russa a causa delle sanzioni per l'invasione dell'Ucraina.
La Energy Information Administration statunitense ha detto che l'imminente embargo dell'Ue sulle importazioni via mare di tutti i prodotti petroliferi dalla Russia, previsto per il 5 febbraio, potrebbe essere più dirompente del divieto dell'Ue sulle importazioni via mare di greggio dalla Russia attuato nel dicembre 2022.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)