LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio si stabilizzano, dopo che il Brent ha registrato ieri la maggiore perdita in un giorno da sette settimane, con i guadagni legati al taglio dell'offerta russa limitati da un previsto aumento delle scorte statunitensi.
Intorno alle 11,50 i futures sul Brent sono in rialzo di 50 centesimi, o dello 0,62%, a 81,10 dollari al barile, rispetto ai circa 98 dollari al barile a cui si attestavano un anno fa, alla vigilia dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
I futures sul greggio Wti avanzano di 52 centesimi, o 0,7%, a 74,46 dollari dopo sei sedute di ribassi.
A sostenere i prezzi, i piani della Russia di ridurre le esportazioni di petrolio dai propri porti occidentali fino al 25% a marzo, andando oltre ai già annunciati tagli alla produzione di 500.000 barili al giorno.
I rialzi del prezzo del petrolio sono stati tenuti sotto controllo anche dai segnali di un ulteriore aumento delle scorte di greggio.
Le scorte di greggio e di carburante degli Stati Uniti sono aumentate di 9,9 milioni di barili la scorsa settimana, secondo fonti di mercato che citano i dati dell'American Petroleum Institute.
Le scorte di petrolio statunitensi sono aumentate ogni settimana da metà dicembre, alimentando timori sulla domanda.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)