LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono poco mossi mentre i trader attendono ulteriori rialzi dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali statunitensi ed europee, ma la diminuzione dell'offerta e le speranze di stimoli in Cina mantengono il Brent ben al di sopra degli 80 dollari il barile.
Intorno alle 12,10 i futures sul Brent avanzano di 89 centesimi, a 81,80 dollari il barile. Il greggio West Texas Intermediate (WTI) arriva ai 77,7 dollari il barile, anch'esso in rialzo di 66 centesimi.
La scorsa settimana i due benchmark sono saliti rispettivamente dell'1,5% e del 2,2%, registrando la quarta settimana consecutiva di guadagni sulle attese di una contrazione dell'offerta in seguito ai tagli dell'OPEC+.
Il rialzo del petrolio ha rispecchiato "l'inasprimento delle condizioni a causa dell'impatto sul mercato dei tagli alla produzione petrolifera saudita... anche se la domanda estiva è stata un po' più forte per la benzina e il jet fuel", dice Citi Research in una nota.
Gli investitori prevedono che questa settimana la Federal Reserve e della Banca centrale europea aumenteranno i tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale, per cui l'attenzione si concentrerà sulle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell e della presidente della Bce Christine Lagarde in merito ai futuri rialzi. [MKTS/GLOB]
L'aumento dei tassi di interesse ha frenato gli investimenti e rafforzato il biglietto verde, rendendo le materie prime denominate in dollari più costose per i detentori di altre valute.
In Cina, gli operatori di mercato si aspettano che Pechino metta in atto misure mirate a stimolare l'economia vacillante, probabilmente aumentando la domanda di petrolio nel secondo consumatore a livello globale.
Pechino ha presentato misure per stimolare gli investimenti privati in alcuni settori infrastrutturali e ha comunicato che rafforzerà anche il sostegno finanziario ai progetti privati.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Claudia Cristoferi)