Di Peter Nurse
Investing.com - I prezzi del petrolio schizzano questo martedì, superando i 100 dollari al barile, con gli alleati occidentali che minacciano altre sanzioni contro la Russia mentre in Ucraina proseguono gli scontri, intensificando i timori che le forniture energetiche dal secondo produttore petrolifero mondiale vengano interrotte.
Alle 8:50 ET (13:50 GMT), i future del greggio USA schizzano del 4,5% a 100,06 dollari al barile, arrivando al massimo dal luglio 2014, mentre il contratto del Brent balza del 5,1% 102,96 dollari, avvicinandosi al massimo di sette anni della scorsa settimana di 105,79 dollari al barile.
I future della benzina RBOB segnano un’impennata del 4% a 3,0504 dollari al gallone.
L’Unione Europea pensa di escludere altre banche russe dal sistema SWIFT, mentre al Segretario al Tesoro USA Janet Yellen è stato chiesto di impedire alla Russia di scambiare i 17 miliardi di dollari di riserve del Fondo Monetario Internazionale ricevuti lo scorso anno e di opporsi ad ulteriori allocazioni.
Morgan Stanley ha alzato le sue previsioni sul prezzo del petrolio questo martedì, stimando ora un prezzo medio di 110 dollari al barile per il Brent nel secondo trimestre, in salita dai 100 stimati in precedenza, con gli eventi in Ucraina che hanno introdotto un “premio di rischio nei prezzi del petrolio che probabilmente persisterà nei prossimi mesi”.
La Russia rappresenta circa il 10% delle forniture petrolifere globali ed uno sconvolgimento colpirebbe gravemente un mercato già in difficoltà a soddisfare l’impennata della domanda post-Covid.
La svolta nei rapporti tra Mosca e le potenze occidentali potrebbe inoltre influire sui negoziati per far rientrare l’Iran nel patto nucleare del 2015.
La Russia e l’Occidente collaborano da mesi per cercare di far rientrare l’Iran nell’accordo, con il paese del Golfo Persico che dovrà ridurre le sue ambizioni nucleari in cambio della rimozione delle sanzioni sulle sue esportazioni petrolifere.
Sia Teheran che Washington hanno reso noto che ci sono ancora dei problemi da risolvere ed il ruolo della Russia veniva considerato chiave per arrivare ad un compromesso, prima di questo momento.
L’American Petroleum Institute pubblicherà la sua stima settimanale sulle scorte di greggio USA nel corso della seduta, mentre l’Agenzia Internazionale per l’Energia terrà un vertice straordinario.
L’AIE dovrebbe discutere del potenziale rilascio delle scorte petrolifere dalle riserve strategiche, sulla scia della notizia che USA ed altri paesi starebbero considerando questa mossa.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio ed i suoi alleati, compresa la Russia, gruppo noto come OPEC+, si incontrerà domani e dovrebbe attenersi alla sua attuale politica di incrementi graduali della produzione di greggio.