Investing.com - Il prezzo del greggio subisce un forte selloff questo giovedì, con il greggio USA sotto i 50 dollari al barile per la prima volta in oltre un anno ed i costanti timori di un eccesso di scorte.
I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York scendono di 47 centesimi, o dello 0,93%, a 49,82 dollari al barile alle 4:45 ET (9:45 GMT). Si tratta del minimo dal 9 ottobre 2017.
Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, crollano di 74 centesimi, o dell’1,25%, a 58,35 dollari, dopo aver toccato il minimo dal 24 ottobre 2017.
I prezzi sono andati di nuovo sotto forte pressione alla vendita in seguito ai dati di ieri secondo cui le scorte di greggio USA sono salite di nuovo la scorsa settimana, toccando il massimo di oltre un anno. Nel report settimanale della Energy Information Administration si legge che le scorte sono salite di 3,57 milioni di barili a 450 milioni di barili.
I prezzi rimangono sotto pressione anche per via delle parole del Presidente russo Vladimir Putin, che si è detto a proprio agio con gli attuali prezzi, scatenando i dubbi sulla capacità dell’OPEC di andare avanti con dei tagli significativi. Putin ieri ha affermato che un prezzo di circa 60 dollari al barile va “decisamente bene”, con il bilancio russo che lo prevedeva a 40 dollari.
L’Arabia Saudita sta cercando di convincere l’OPEC e i suoi alleati non-OPEC con a capo la Russia a ridurre la produzione dato il crollo del prezzo di oltre il 30% registrato da ottobre.
Gli analisti sono dell’idea che il gruppo annuncerà una riduzione di 1,1 milioni di barili al giorno quando si incontrerà a Vienna il 6-7 dicembre.
Con Stati Uniti ed Arabia Saudita che producono a livelli da record e l’aumento delle scorte negli Stati Uniti, gli investitori temono che l’OPEC non riuscirà a controbilanciare le scorte in salita.
I trader seguiranno con attenzione il summit del G20 durante il quale si prevede che Putin incontri il principe saudita per parlare dei piani per la produzione.
“Siamo in contatto con l’OPEC e, se necessario, proseguiremmo con questa collaborazione”, ha affermato Putin riferendosi all’attuale accordo per contribuire a stabilizzare i mercati.
I future della benzina scendono dello 0,74% a 1,3659 dollari al gallone alle 4:51 ET (9:51 GMT), mentre il combustibile da riscaldamento va giù dello 0,70% a 1,8223 dollari al gallone. I future del gas naturale crollano dell’1,87% a 4,611 dollari per milione di BTU.