LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio si stabilizzano, dopo aver toccato ieri massimi plurimensili dopo le ultime sanzioni statunitensi contro la Russia e il calo delle scorte di greggio Usa superiore alle previsioni.
Intorno alle 11,15, i futures sul Brent sono in calo di 18 centesimi, o dello 0,22%, a 81,85 dollari al barile, dopo essere saliti del 2,6% nella seduta di ieri, toccando i massimi dal 26 luglio dello scorso anno.
I futures sul West Texas Intermediate statunitense perdono 16 centesimi, pari allo 0,2%, a 79,88 dollari al barile, dopo aver guadagnato il 3,3% ieri, attestandosi ai massimi dal 19 luglio.
La scorsa settimana le scorte di greggio statunitense sono diminuite ai minimi dall'aprile 2022 per via dell'aumento delle esportazioni e del calo delle importazioni, secondo i dati di ieri dell'Energy Information Administration (Eia). [EIA/S]
Il calo di 2 milioni di barili è stato superiore alla previsione degli analisti in un sondaggio Reuters che si aspettavano un ribasso di 992.000 barili.
La riduzione delle scorte si inserisce in una prospettiva di fornitura globale più limitata, dopo l'imposizione da parte degli Stati Uniti di più ampie sanzioni contro i produttori di petrolio e le petroliere russe. Le sanzioni hanno spinto i principali clienti di Mosca a cercare barili alternativi in tutto il mondo, in un momento in cui anche le tariffe dei trasporti sono aumentate.
Ieri l'amministrazione Biden ha imposto centinaia di nuove sanzioni per colpire la base industriale militare russa e i sistemi per aggirare le misure.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalò)