LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio estendono i rialzo e si avviano a chiudere in positivo per la seconda settimana, sostenuti dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, dai timori per un restringimento dell'offerta e dalle aspettative di crescita della domanda, in un momento in cui le economie migliorano.
Intorno alle 13,00 il Brent è in rialzo di 35 centesimi, o dello 0,4%, a 91,00 dollari al barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate è a 86,75 dollari al barile, in rialzo di 18 centesimi, pari allo 0,2%.
Il Brent e il Wti si avviano a guadagnare più del 4% questa settimana, in crescita per la seconda settimana consecutiva, dopo che l'Iran, terzo produttore Opec, ha promesso di vendicarsi contro Israele per un attacco che ha provocato la morte di personale militare iraniano di alto livello.
L'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (Opec) e gli alleati, insieme noti come Opec+, questa settimana hanno mantenuto invariata la politica di approvvigionamento petrolifero e hanno fatto pressione su alcuni Paesi per una maggiore conformità alle policy sui tagli della produzione.
Anche l'offerta di petrolio pesante si è ristretta a livello globale dopo che il Messico e gli Emirati Arabi Uniti hanno tagliato le esportazioni di queste qualità di prodotto.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)