Investing.com - I futures del greggio West Texas Intermediate scendono ancora questo giovedì, tra le speculazioni che i dati settimanali sulle scorte previsti nel corso della seduta mostrino che le scorte di greggio USA sono aumentate ad un tasso più veloce del previsto la scorsa settimana.
La U.S. Energy Information Administration pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio oggi alle 16:00 GMT, o alle 11:00 ET. Il report, che dovrebbe mostrare un aumento di 2,8 milioni di barili, viene pubblicato con un giorno di ritardo poiché lunedì i mercati USA sono rimasti chiusi per festa.
Ieri, alla chiusura dei mercati l’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, ha sorpreso i mercati dichiarando che le scorte di greggio statunitensi sono schizzate di 4,6 milioni di barili nella settimana conclusasi il 15 gennaio, contro le aspettative di un aumento di 2,9 milioni di barili. Le scorte a Cushing, Oklahoma, il principale hub di consegna del WTI, sono salite di 63.000 barili, secondo l’API.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo è crollato al minimo della seduta di 27,97 dollari al barile prima di attestarsi a 28,05 dollari alle 08:00 GMT, o alle 3:00 ET, con un crollo di 30 centesimi, o dell’1,04%.
Ieri, il contratto del Nymex con consegna a marzo è crollato a 27,56 dollari, prima di chiudere a 28,35 dollari, con un crollo di 1,22 dollari, o del 4,13%. Il contratto di febbraio, scaduto alla fine della seduta di ieri, è crollato di 1,91 dollari, o del 6,7%, a 26,55 dollari, il minimo dal settembre del 2003.
I futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono crollati di quasi il 25% dall’inizio del 2016, nei timori per la forza dell’economia globale, in particolare in Cina, che hanno alimentato l’incertezza sulla tempistica della riduzione dell’eccesso delle scorte globali della materia prima.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a marzo scende di 25 centesimi, o dello 0,92%, a 27,57 dollari al barile. I futures del greggio Brent scambiati sulla borsa di Londra ieri sono crollati a 27,10 dollari, il minimo dall’ottobre del 2003.
Il prezzo del Brent è crollato di circa il 26% dall’inizio dell’anno, per via del persistere dei timori per le prospettive economiche della Cina che fanno presagire che l’eccesso di scorte possa durare più a lungo del previsto.
La produzione globale di greggio supera di gran lunga la domanda a causa dell’impennata della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato.
Il problema delle scorte in esubero peggiorerà ulteriormente quando il greggio iraniano tornerà sul mercato dopo la cancellazione delle sanzioni imposte al paese dall’Occidente. Gli analisti ritengono che il paese potrebbe aumentare la produzione di circa 500.000 barili, facendo temere in un’impennata delle scorte mentre quelle in esubero non fanno che aumentare e la domanda continua a scendere.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate è di 40 centesimi, rispetto ai 47 centesimi segnati alla chiusura di ieri.
Il greggio USA è risultato più forte rispetto al Brent di recente tra i segnali che il mercato del greggio USA vedrà una riduzione dopo la decisione del Congresso di abolire il divieto in vigore da 40 anni sulle esportazioni nazionali di greggio, mentre l’eccesso di scorte globali non farà che peggiorare nel 2016 per via dell’impennata della produzione da parte di Arabia Saudita e Russia.