Di Alessandro Albano
Investing.com - Il contesto legato al conflitto in Ucraina e le politiche anti-Covid di Pechino sono le ragioni principali per cui S&P Global ratings ha aumentato le proprie previsioni sui prezzi di greggio e Gas naturale (americano ed europeo).
L'agenzia di rating ha aumentato le proprie stime Henry Hub ed AECO sul prezzo del gas naturale per il resto del 2022 e del 2023, incrementando le stime di prezzo del TTF (Title Transfer Facility) per il 2023 a 25$ per un milione di British termal unit (mmBtu) rispetto ai 18$ delle stime precedenti. Le previsioni di prezzo a lungo termine per il 2024, inoltre, sono state riviste a $15 mmBtu dai precedenti 12$.
Per S&P, il prezzo del gas naturale si manterrà "elevato nei prossimi due anni", con i Paesi europei che "cercano di ridurre la propria dipendenza dal gas naturale di origine russa e di aumentare l’approvvigionamento di gas naturale liquefatto (LNG) dagli Stati Uniti". Inoltre, la riapertura dell'economia globale e la transizione energetica verso fonti di energia alternative "continueranno a sostenere prezzi del gas più alti".
S&P ha poi rivisto al rialzo le stime per il petrolio Brent e West Texas Intermediate. Per il contratto del Mare del Nord, legato alla produzione russa, i prezzi del 2022 passano da 85 a 90 dollari al barile, da 70 a 75 dollari al barile per il 2023, mentre per il 2024 petrolio europeo dovrebbe restare sui 55 dollari.
Nel caso del greggio Usa, le previsioni sono state alzate da 80 a 85 dollari al barile per il 2022, da 65 a 70 dollari al barile per il 2023, mentre il contratto americano dovrebbe prezzarsi sui a 50 dollari al barile dal 2024 in poi.
L'agenzia punta su prezzi del petrolio "volatili", in quanto gli importatori dell'oro nero russo stanno guardando "ad altre possibili fonti di approvvigionamento e le restrizioni UE entreranno in vigore il prossimo 15 maggio". Tuttavia, S&P avverte che i lockdown in Cina continuano "a controbilanciare le preoccupazioni sulla carenza di forniture dalla Russia".
A livello corporate, pur prevedendo che le stime più elevate sui prezzi porteranno nel breve termine a un miglioramento per i produttori di petrolio e gas a tutti i livelli di rating, S&P mantiene l’attenzione "sulle politiche finanziarie degli emittenti investment-grade e sull’utilizzo che intendono fare di qualsiasi flusso di cassa aggiuntivo nei prossimi due anni".
Molti emittenti speculative-grade hanno già profili di credito molto robusti, con rating bloccati in attesa di un miglioramento dei loro profili di rischio aziendale. Di conseguenza, S&P non si attende che "eventuali cambiamenti sul breve termine dei prezzi oil&gas si traducano in upgrade diffuso del comparto E&P (exploration&production)".