Investing.com - I futures del greggio Brent continuano a scendere e toccano il minimo dalla fine del 2010 questo mercoledì, poiché gli investitori mantengono posizioni corte in vista dell’abbassamento dei prezzi tra le aspettative che l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio possa decidere di non tagliare la produzione per supportare il mercato.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a dicembre è crollato al minimo giornaliero di 83,74 dollari al barile, un livello che non si registrava dal dicembre 2010.
Il prezzo si è attestato a 84,49 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, con un crollo di 92 centesimi, o dell’1,08%.
I prezzi del greggio Brent scambiati sulla borsa di Londra ieri sono crollati di 4,00 dollari, o del 4,47%, a 85,41 dollari. Si tratta della peggiore perdita giornaliera degli ultimi tre anni.
Il Kuwait ha tagliato il prezzo di vendita ufficiale agli acquirenti asiatici, per tentare di mantenere la partecipazione sul mercato, sulla scia della stessa decisione da parte dei membri chiave dell’OPEC, l’Arabia Saudita, l’Iraq e l’Iran.
Negli ultimi mesi le scorte globali hanno superato di gran lunga la domanda e i traders si chiedono se l’OPEC ridurrà la produzione per sostenere i prezzi.
Il 27 novembre, i ministri del petrolio dell’OPEC si incontreranno a Vienna per discutere dell’eventuale modifica dell’obiettivo di produzione a 30 milioni di barili al giorno per l’inizio del 2015.
Un report della scorsa settimana ha rivelato che la produzione di greggio dell’OPEC ha toccato il massimo degli ultimi due anni di 31 milioni di barili al giorno a settembre, per via dell’aumento della produzione da parte dell’Iraq e della Libia.
L’organizzazione composta da 12 membri è responsabile del 40% della produzione globale di greggio.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a novembre ha toccato il minimo della seduta di 80,38 dollari, il minimo dal giugno 2010, prima di ridurre le perdite e attestarsi a 80,85 dollari, con un crollo di 99 centesimi, o dell’1,22%.
Ieri i futures del greggio Nymex sono crollati di 3,90 dollari, o del 4,55%, a 81,84 dollari al barile. Si tratta della perdita giornaliera peggiore dal novembre 2012.
I traders attendono la pubblicazione delle nuove informazioni settimanali sulle scorte di greggio e prodotti distillati statunitensi per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre i dati governativi di domani dovrebbero mostrare un aumento di 2,8 milioni di barili delle scorte di greggio nella settimana conclusasi il 10 ottobre.
I report vengono pubblicati con un giorno di ritardo per via della festa del Columbus Day celebrata negli Stati Uniti lunedì.
Il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra ha subito una riduzione di quasi il 26% da giugno, quando era schizzato a quasi 116 dollari per via degli scontri in Medio Oriente e Nord Africa, mentre i futures del greggio WTI sono scesi di quasi il 23% dal massimo di 107,50 dollari segnato a giugno.
L’International Energy Agency ieri ha abbassato le previsioni della richiesta globale di greggio per il quarto mese consecutivo.
L’agenzia prevede che la richiesta globale di greggio per il 2014 sarà pari a 92,4 milioni di barili al giorno, in calo dai 200.000 barili al giorno previsti nel report di settembre, per via delle scorte globali abbondanti e della riduzione della domanda negli Stati Uniti, in Cina e in Europa.
Il sentimento degli investitori ha risentito inoltre dei timori per l’indebolimento dell’economia globale, nonché per la diffusione dell’epidemia di Ebola.