Investing.com - La sterlina è scesa dai massimi degli ultimi quattro anni contro il dollaro questo lunedì, poiché la recente impennata ha spinto gli investitori a bloccare i profitti, ma le perdite resteranno piuttosto limitate dalle aspettative che la Banca d’Inghilterra possa alzare i tassi di interesse già il prossimo anno.
Il cambio GBP/USD è sceso dello 0,19% a 1,6717, dopo aver toccato 1,6823, il massimo dal novembre 2009.
Supporto a 1,6643, il minimo di venerdì e resistenza a 1,6823, massimo della seduta.
La sterlina continua ad essere sostenuta dalla decisione di mercoledì della Banca d’Inghilterra di alzare la previsione di crescita economica in Gran Bretagna per il 2014 al 3,4% dal 2,8% e dopo aver dichiarato che potrebbe alzare i tassi di interesse l’anno prossimo.
La banca ha delineato una nuova politica monetaria futura, affermando che non alzerà i tassi fino a quando la capacità non utilizzata non sarà completamente assorbita, cosa che non dovrebbe avvenire prima del 2015.
Il dollaro è rimasto sotto pressione dopo i dati di venerdì che hanno mostrato un calo inaspettato della produzione industriale statunitense a gennaio per via del maltempo che ha rallentato la crescita.
I volumi si prevedono piuttosto ridotti questo lunedì, con i mercati USA chiusi per il President’s Day.
L’euro si è staccato dai minimi di un anno contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,20% a 0,8191 dopo essere scesi a 0,8158, il minimo dal gennaio 2013.
L’euro continua ad essere supportato dopo i dati migliori del previsto sulla crescita del quarto trimestre nella zona euro rilasciati venerdì, dati che hanno fatto diminuire i timori in merito alla possibilità che la Banca Centrale Europea inasprisca la politica monetaria durante il prossimo vertice.
A supporto dell’euro anche le dichiarazioni di un membro del consiglio direttivo BCE, Ewald Nowotny, il quale ha affermato che il programma di acquisti di bond non è più “così rilevante”, poiché la situazione economica è migliorata.