Investing.com - Il prezzo dell’oro scende negli scambi asiatici di questo venerdì, malgrado il riaccendersi delle tensioni tra Cina e Stati Uniti. Un dollaro forte pesa sul metallo prezioso.
I future dell’oro sono scambiati a 1.312,90 dollari sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange alle 1:16 ET (06:16 GMT), giù dello 0,1%.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è scambiato vicino al massimo di due settimane questa mattina. L’indice si attesta a 96,345, in salita dello 0,1%.
Malgrado il calo di oggi, il prezzo dei lingotti è schizzato di quasi il 13% dopo aver toccato il minimo di oltre un anno e mezzo ad agosto. Le borse volatili, il dollaro debole e una Federal Reserve cauta hanno supportato il metallo prezioso.
Ieri, il Presidente USA Donald Trump ha reso noto che non incontrerà il leader cinese Xi Jinping prima della scadenza del 1° marzo per stringere un’intesa commerciale, alimentando le incertezze circa il raggiungimento di un accordo commerciale tra i due paesi.
I suoi commenti seguono le parole rese dal consulente della Casa Bianca Lawrence Kudlow a Fox News questa settimana, secondo cui resta una “distanza considerevole” nelle trattative commerciali USA-Cina. I prezzi dell’oro sono saliti ieri sulla scia dei commenti di Kudlow ma hanno perso parte dei guadagni oggi.
Trump ha minacciato di alzare i dazi USA sulle importazioni cinesi se le due parti non dovessero raggiungere un accordo prima della scadenza di marzo. Un’altra serie di trattative è in programma per la prossima settimana a Pechino.