Investing.com – I futures dell’oro continuano a scendere dopo il calo del 2% di ieri, gli investitori riassettano le posizioni nelle sempre minori aspettative verso un terzo allentamento quantitativo della Fed.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile sono scambiati a 1.671,55 dollari l’oncia troy, giù dell’ 1,35% nella mattinata europea.
Il contratto di aprile è sceso dell’1,55, al minimo di 1.668, 75 dollari l’oncia troy. Ieri i prezzi sono scesi del 2%, per toccare il minimo di 7 settimane di 1.663,15 dollari.
Supporto a breve termine a 1,663,15 l’oncia troy, il minimo di lunedì e resistenza a breve termine a 1.706,15 l’oncia troy, il massimo di martedì.
La Federal Reserve ha dichiarato di vedere segni di ripresa e di aspettarsi un calo del tasso di disoccupazione. La Fed ha inoltre dichiarato che la situazione del mercato globale è migliorata.
Gli economisti si aspettavano che la Fed avrebbe fatto meno rispetto al vertice di gennaio. Ciò tenderebbe a supportare il sentore che la banca centrale non abbia intenzione di portare avanti un ulteriore stimolo monetario.
La mancanza di uno stimolo monetario ulteriore può essere considerato negativo per l’oro, poiché il metallo è visto come bene rifugio quando il rischio inflazione aumenta.
Tuttavia i policymakers hanno confermato l’intenzione di tenere il tasso di interesse al minimo record per tutto il 2014, per via dei rischi per la ripresa economica che persistono.
Gli investitori attenderanno adesso i meeting di aprile e giugno, per osservarele decisioni per una nuova direzione della politica monetaria.
Le dichiarazioni della Fed hanno spinto il dollaro, che si trova al massimo di un mese conto l’euro, ed al massimo di 11 mesi contro lo yen.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,24% a 80,83, il massimo dal 18 gennaio.
L’oro solitamente trae vantaggio dalla debolezza dell’oro, poiché le materie prime espresse in dollari diventano meno costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde si indebolisce.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio è sceso dell’1,32%, a 33,07dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio è sceso dello 0,9% a 3,866 dollari la libbra.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile sono scambiati a 1.671,55 dollari l’oncia troy, giù dell’ 1,35% nella mattinata europea.
Il contratto di aprile è sceso dell’1,55, al minimo di 1.668, 75 dollari l’oncia troy. Ieri i prezzi sono scesi del 2%, per toccare il minimo di 7 settimane di 1.663,15 dollari.
Supporto a breve termine a 1,663,15 l’oncia troy, il minimo di lunedì e resistenza a breve termine a 1.706,15 l’oncia troy, il massimo di martedì.
La Federal Reserve ha dichiarato di vedere segni di ripresa e di aspettarsi un calo del tasso di disoccupazione. La Fed ha inoltre dichiarato che la situazione del mercato globale è migliorata.
Gli economisti si aspettavano che la Fed avrebbe fatto meno rispetto al vertice di gennaio. Ciò tenderebbe a supportare il sentore che la banca centrale non abbia intenzione di portare avanti un ulteriore stimolo monetario.
La mancanza di uno stimolo monetario ulteriore può essere considerato negativo per l’oro, poiché il metallo è visto come bene rifugio quando il rischio inflazione aumenta.
Tuttavia i policymakers hanno confermato l’intenzione di tenere il tasso di interesse al minimo record per tutto il 2014, per via dei rischi per la ripresa economica che persistono.
Gli investitori attenderanno adesso i meeting di aprile e giugno, per osservarele decisioni per una nuova direzione della politica monetaria.
Le dichiarazioni della Fed hanno spinto il dollaro, che si trova al massimo di un mese conto l’euro, ed al massimo di 11 mesi contro lo yen.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,24% a 80,83, il massimo dal 18 gennaio.
L’oro solitamente trae vantaggio dalla debolezza dell’oro, poiché le materie prime espresse in dollari diventano meno costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde si indebolisce.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio è sceso dell’1,32%, a 33,07dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio è sceso dello 0,9% a 3,866 dollari la libbra.