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Oro poco mosso, attesi i dati IPC

Pubblicato 13.02.2024, 06:58
Aggiornato 13.02.2024, 06:57
© Reuters.

Investing.com - I prezzi dell’oro si sono mantenuti in un range ristretto martedì, rimanendo sotto pressione da parte del dollaro, mentre gli investitori attendono cauti i dati sull’inflazione che, secondo le previsioni, influenzeranno i piani della Federal Reserve in materia di tassi di interesse.

Nell’ultima settimana il metallo giallo è rientrato in una fascia di scambio compresa tra i 2.000 e i 2.050 dollari l’oncia, con gli operatori che hanno iniziato a ridimensionare le aspettative di un taglio anticipato dei tassi di interesse da parte della Fed.

La scorsa settimana, inoltre, diversi interventi della Fed hanno fatto capire che la banca non ha fretta di tagliare i tassi di interesse in anticipo, tra i timori di un’inflazione persistente. Questo ha fatto sì che il dollaro salisse ai massimi di tre mesi, pesando sull’oro.

Il biglietto verde è salito negli scambi asiatici.

L’oro Spot si è stabilizzato a 2.020,06 dollari l’oncia, mentre i future dell’oro con scadenza ad aprile sono rimasti invariati a 2.033,45 l’oncia al momento della scrittura.

I dati sull’IPC sono attesi per ulteriori spunti di taglio dei tassi da parte della Fed

I dati previsti per martedì dovrebbero mostrare che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) sia sceso a gennaio. Ma si prevede anche che la lettura rimanga ben al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% della Fed, dando alla banca centrale pochi motivi per iniziare a tagliare i tassi di interesse in anticipo.

Questo scenario è di cattivo auspicio per l’oro, dato che l’aumento dei tassi fa salire il costo opportunità dell’acquisto di lingotti, che non offrono alcun rendimento.

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I mercati hanno costantemente eliminato le aspettative di un taglio dei tassi a marzo e maggio, e ora vedono solo il 45% di possibilità di un taglio di 25 punti base a giugno, secondo lo Strumento Fedwatch del CME.

I prezzi spot sono ora scambiati a soli 20 dollari al di sopra del livello di supporto di 2.000 dollari l’oncia, che secondo gli analisti potrebbe essere testato nel breve termine, soprattutto sulla scia di una lettura più forte dell’inflazione.

Prezzi del rame in ripresa, si attendono altri spunti dai dati

Tra i metalli industriali, i prezzi del rame sono saliti bruscamente dai minimi di tre mesi dopo che le aspettative di un aumento dell’offerta - a seguito della scoperta di un enorme deposito di rame in Zambia - avevano determinato forti perdite la scorsa settimana.

I future dell’oro con scadenza a marzo sono saliti dello 0,8% a 3,7485 dollari la libbra.

Tuttavia, il giacimento dello Zambia richiederà anni per essere trasformato in una miniera pienamente operativa, il che indica che il percepito aumento dell’offerta di rame non si materializzerà nel breve termine.

Sul fronte della domanda, l’attenzione si è concentrata su altri dati provenienti dalle principali economie questa settimana per ottenere indicazioni più chiare sulla domanda di rame. I dati sul PIL del quarto trimestre di euro zona, Regno Unito e Giappone sono attesi in settimana.

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