Investing.com - Il prezzo del greggio è in calo negli scambi della mattinata europea di questo martedì, e continua a scendere, dopo aver toccato il massimo delle ultime quattro settimane, per via della ripresa della produzione libica e dell’aumento dell’attività estrattiva statunitense: due fattori che riaccendono i timori sull’eccesso di scorte globali.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a maggio è in calo di 26 centesimi o dello 0,5%, a 49,98 dollari al barile alle 4:05AM ET (08:05GMT), dopo aver toccato il minimo overnight di 49,93. Nella seduta precedente ha segnato un calo di 36 centesimi.
Intanto, il greggio Brent con consegna a giugno sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 29 centesimi, a 52,83 dollari al barile. Il riferimento globale ieri ha chiuso in calo di 41 centesimi.
Sul petrolio ha pesato l’annuncio della ripresa della produzione del campo petrolifero di Sharara, dopo una settimana di interruzione. Il sito produceva circa 220.000 barili al giorno prima della chiusura del 27 marzo.
Intanto, secondo i dati Baker Hughes, il numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 10 unità, segnando l’undicesimo aumento settimanale consecutivo. Il totale è di 662, il massimo dal settembre del 2015.
I dati hanno alimentato i timori che la produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.
A novembre l’OPEC ha deciso di ridurre la produzione di circa 1,2 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno. La Russia ed altri 10 paesi non membri dell’organizzazione hanno accettato di tagliare la loro produzione di 600.000 barili al giorno.
In totale, è stato deciso di ridurre la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni per il primo semestre dell’anno, ma finora la decisione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte.
Un comitato di Ministri dell’energia di paesi produttori OPEC e non-OPEC ha deciso di riunirsi nuovamente ad aprile per decidere se l’accordo per limitare la produzione debba essere o meno esteso per altri sei mesi. La decisione finale sarà presa dal cartello il 25 maggio.
L’attenzione degli investitori ora si sposta sui dati relativi alle scorte USA di greggio e prodotti raffinati.
L’American Petroleum Institute rilascerà il report settimanale oggi alle 4:30PM ET (20:30 GMT). I dati ufficiali della Energy Information Administration sono invece previsti domani, nelle previsioni di un calo di 0,5 milioni di barili.
I dati della scorsa settimana hanno mostrato che l’aumento della produzione USA ha contribuito a riportare le scorte ai massimi storici, alimentando i timori sull’eccesso di scorte.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a maggio sono in calo di 0,8 centesimi, o dello 0,5%, a 1,687 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a maggio è in calo di 0,7 centesimi a 1,555 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a maggio sono in salita di 0,7 centesimi a 3,135 dollari per milione di BTU.