Investing.com – Sale la tensione nel Mar Rosso e i prezzi del petrolio si infiammano. Alle 11 di questa mattina il Brent Future Petrolio Brent sale del 2,61% a 79,43 dollari per barile e il Wti Future Petrolio Greggio WTI cresce del 2,89% a 74,10. Allo stesso modo, è in aumento il prezzo del gas Dutch TTF Natural Gas Futures: +1,70% a 31,340 euro a megawattora ad Amsterdam.
Per approfondire, leggi un articolo della Academy di Investing.com che spiega come Investire sul petrolio oggi.
Sale la tensione in Medio Oriente
A far scattare i prezzi delle materie prime ci ha pensato l’espansione a livello regionale che sta vivendo il conflitto tra Israele e Hamas. Ieri sera, Stati Uniti e Regno Unito, hanno colpito una serie di obiettivi militari Houthi nello Yemen per rispondere agli attacchi dei ribelli sostenuti dall’Iran contro le navi commerciali internazionali che passano dal Mar Rosso.
Usa e Gran Bretagna pronti a nuovi attacchi
“Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso”, hanno spiegato i due Paesi Nato in una nota congiunta firmata anche di Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Corea del Sud.
“Ma il nostro messaggio sia chiaro – hanno aggiunto i 10 Stati -: non esiteremo a difendere vite umane e a garantire il libero flusso del commercio in una delle vie navigabili più critiche del mondo, di fronte alle continue minacce”.
Lo stesso presidente americano, Joe Biden, ha sottolineato la possibilità di intraprendere ulteriori iniziative per “proteggere il libero flusso del commercio internazionale”.
Houthi: "5 morti", Russia chiede Consiglio di sicurezza Onu
Dall’altra parte, gli Houthi, nel denunciare 5 morti in seguito all’attacco, hanno avvisato che Regno Unito e Stati Uniti “pagheranno un alto prezzo” per l’aggressione, ribandendo che “L’obiettivo era e continuerà ad essere colpire le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata”.
Intanto, la Russia ha chiesto la convocazione di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo i raid in Yemen. La richiesta di Mosca è che l’incontro si svolga già alle 16 italiane. “Gli attacchi statunitensi in Yemen sono l'ennesimo esempio della distorsione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU da parte degli anglosassoni e del totale disprezzo per il diritto internazionale in nome dell'escalation della situazione nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi”, ha affermato la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova.
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