Di Peter Nurse
Investing.com - I prezzi del petrolio si indeboliscono questo giovedì, scendendo dal massimo di sette settimane di inizio settimana, nella preoccupazione per un potenziale brusco rallentamento della crescita globale.
Alle 15:20 CEST, i future del greggio USA scendono del 2% a 104,94 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va giù dell’1,6% a 107,38 dollari.
I future della benzina RBOB registrano -2,8% a 3,6171 dollari al gallone.
I mercati petroliferi sono in discesa ultimamente, nei timori che l’impennata dell’inflazione, ed il relativo inasprimento della politica monetaria, riducano le spese, pesando gravemente sulla crescita futura.
Goldman Sachs ha tagliato le stime sulla crescita USA per quest’anno ed il prossimo all’inizio della settimana, e ieri ha abbassato le previsioni sulla crescita del PIL cinese 2022 in conseguenza dei danni economici inferti dal COVID nel secondo trimestre.
L’hub commerciale di Shanghai registra il quarto giorno di seguito senza nuovi contagi al di fuori delle aree in lockdown, ma le restrizioni non saranno eliminate prima di giugno.
Pesa anche l’idea che il pacchetto di sanzioni proposto dall’UE non sancirà la fine totale delle esportazioni russe in Europea, vista la forte opposizione di alcuni membri.
“In fin dei conti, si tratta di un problema di scorte”, dice Fawad Razaqzada, analista di City Index. “A meno che l’OPEC ed i suoi alleati non aumentino la produzione velocemente, è difficile vedere come i prezzi possano scendere significativamente”.
Le notizie indicano che la Cina sta cercando di rifornire le sue scorte strategiche col petrolio russo, suggerendo che le forniture di Mosca non andranno del tutto perse.