Investing.com - La scorsa settimana abbiamo visto i future del greggio con consegna a dicembre ritirarsi dal massimo di venticinque mesi tra le preoccupazioni che la Cina possa aumentare i tassi d'interesse di riferimento per contrastare l'inflazione.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio dolce e leggero con consegna a dicembre sono stati scambiati a 84,78 dollari al barile, in calo del 2,96% sulla settimana.
Giovedì, i contratti sono saliti a 88,60 dollari al barile, il massimo dal 9 ottobre 2008.
I guadagni del greggio si verificano dopo che l'Energy Information Administration degli Stati Uniti d'America ha dichiarato, nel rapporto settimanale, che le scorte americane hanno riportato un calo nella settimana terminata il 5 novembre, in calo di 3,3 milioni di barili. Gli analisti avevano previsto un aumento di 1,1 milioni di barili.
Vernedì i prezzi del greggio sono crollati al minimo da sette giorni tra le preoccupazioni che la Cina possa aumentare i tassi d'interesse di riferimento per rallentare la crescita economica. L'inflazione dei prezzi al consumo cinese è salita del 4,4% ad ottobre, al massimo da venticinque mesi.
Un rapporto dalla Deutsche Bank afferma: "qualsiasi indizio sul rallentamento dell'economia cinese vedrà il suo riflesso nelle stime relative alla domanda di petrolio".
La Cina è il secondo consumatore al mondo, con il 40%, secondo l'International Energy Agency, della domanda globale nel biennio 2010-11.
L'IEA ha dichiarato che la domanda di petrolio scenderà a 1,19 milioni di barili nel 2011, in ribasso dalla precedente stima di 1,39 milioni.
I future del gas naturale con consegna a novembre sono scesi al minimo da sei giorni, a 3.802 dollari per milione di unità termali britanniche, in calo del 3,84% sulla settimana.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio dolce e leggero con consegna a dicembre sono stati scambiati a 84,78 dollari al barile, in calo del 2,96% sulla settimana.
Giovedì, i contratti sono saliti a 88,60 dollari al barile, il massimo dal 9 ottobre 2008.
I guadagni del greggio si verificano dopo che l'Energy Information Administration degli Stati Uniti d'America ha dichiarato, nel rapporto settimanale, che le scorte americane hanno riportato un calo nella settimana terminata il 5 novembre, in calo di 3,3 milioni di barili. Gli analisti avevano previsto un aumento di 1,1 milioni di barili.
Vernedì i prezzi del greggio sono crollati al minimo da sette giorni tra le preoccupazioni che la Cina possa aumentare i tassi d'interesse di riferimento per rallentare la crescita economica. L'inflazione dei prezzi al consumo cinese è salita del 4,4% ad ottobre, al massimo da venticinque mesi.
Un rapporto dalla Deutsche Bank afferma: "qualsiasi indizio sul rallentamento dell'economia cinese vedrà il suo riflesso nelle stime relative alla domanda di petrolio".
La Cina è il secondo consumatore al mondo, con il 40%, secondo l'International Energy Agency, della domanda globale nel biennio 2010-11.
L'IEA ha dichiarato che la domanda di petrolio scenderà a 1,19 milioni di barili nel 2011, in ribasso dalla precedente stima di 1,39 milioni.
I future del gas naturale con consegna a novembre sono scesi al minimo da sei giorni, a 3.802 dollari per milione di unità termali britanniche, in calo del 3,84% sulla settimana.