Di Peter Nurse
Investing.com – Il petrolio è in salita negli scambi di questo giovedì, mentre gli investitori seguono l’andamento delle scorte e forniture mondiali mentre la guerra continua in Ucraina e vanno avanti le proteste libiche.
Alle 14:40 CEST i future WTI salgono dell’1,6% a 103,79, mentre i future Brent sono in calo dell’1,4% a 108,29 dollari.
I future della benzina RBOB Futures sono in salita dello 0,9% a 3,3131 dollari al gallone.
Le truppe russe hanno continuato l’offensiva nella regione del Donbas e questo ha spinto i ministri delle finanze del gruppo dei 7 a dichiarare di voler isolare Mosca dall’economia globale per aver scatenato questa “guerra di aggressione”.
L’Unione europea sta ancora valutando un embargo sul petrolio russo, ma anche se non è stato concordato nulla di formale, un certo numero di consumatori sembra gestire la situazione andando altrove per approvvigionarsi di greggio, alimentando ulteriormente la tensione generale del mercato globale.
L’Unione Europea, in collaborazione con l’Agenzia Internazionale dell’Energia, ha delineato una serie di passi che i suoi cittadini devono fare per cercare di ridurre la dipendenza del continente dall’energia russa, tra cui abbassare il riscaldamento, ridurre la velocità delle auto e lavorare a distanza.
Passando al lato della domanda, gli investitori continuano a monitorare l’ondata di COVID e i relativi lockdown in Cina, il più grande importatore di greggio al mondo, mentre il paese lotta per contenere un’impennata di casi, compresi i primi decessi dalla prima epidemia.
Intanto, i dati dell’Energy Information Administration rilasciati ieri hanno mostrato un calo di 8 milioni di barili nella settimana scorsa negli USA, il maggiore consumatore mondiale.