Investing.com - I prezzi del petrolio si sono mossi poco negli scambi asiatici di questo martedì, mentre i mercati considerano le deboli prospettive della domanda e il peggioramento delle condizioni geopolitiche in Russia e in Medio Oriente, che potrebbero potenzialmente interrompere le forniture.
Anche la scarsità di spunti importanti ha determinato una scarsa azione dei prezzi, dal momento che i mercati statunitensi sono rimasti chiusi per festività lunedì. Anche i prezzi del petrolio hanno avuto una sessione in sordina lunedì.
Sebbene i prezzi del greggio abbiano registrato un forte rialzo nelle ultime due settimane, sembravano essersi fermati nelle ultime sedute a causa del crescente pessimismo degli operatori sulle prospettive della domanda.
I forti dati sull’inflazione negli Stati Uniti hanno fatto sì che gli operatori considerassero maggiormente la prospettiva di un taglio anticipato dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, mentre l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha messo in guardia sul rallentamento della domanda globale di greggio nel prossimo anno.
Anche le recessioni del quarto trimestre nel Regno Unito e in Giappone hanno ulteriormente peggiorato le prospettive della domanda.
I future Brent con scadenza ad aprile sono scesi dello 0,1% a 83,45 dollari al barile, mentre i future West Texas Intermediate sono scesi dello 0,2% a 78,34 dollari al barile al momento della scrittura. Entrambi i contratti erano vicini ai massimi di tre settimane.
I prezzi sono stati sostenuti dalle persistenti preoccupazioni per le interruzioni delle forniture in Medio Oriente, tra gli scontri tra Houthi yemeniti e forze statunitensi e la guerra tra Israele e Hamas.
Un’escalation della guerra tra Russia e Ucraina, con Mosca che ha preso il controllo della città di Avdiivka, ha inoltre sollevato preoccupazioni su potenziali interruzioni delle forniture lungo il Mar Nero.
I timori di un aumento delle interruzioni delle forniture sono stati la principale forza trainante dei prezzi del petrolio nelle ultime settimane, anche se i prezzi sono ancora ben al di sotto dei massimi raggiunti all’inizio del 2022. Le preoccupazioni per il rallentamento della domanda hanno fatto registrare ai prezzi del greggio un calo del 10% fino al 2023.
La Cina ha offerto alcuni spunti positivi sulla domanda, in quanto la spesa per i viaggi ha superato i massimi pre-COVID durante la settimana di festività del Capodanno lunare.
La banca centrale cinese ha anche inaspettatamente tagliato il suo tasso di riferimento del prestito quinquennale martedì, sbloccando più liquidità per i mercati nazionali.