Di Ambar Warrick
Investing.com - I prezzi dell’oro sono saliti lunedì, attestandosi sui massimi di sette mesi dopo che i segnali di raffreddamento del mercato del lavoro hanno aumentato le aspettative di un’inflazione statunitense più debole questa settimana e di un’eventuale svolta nel tono della Federal Reserve.
I prezzi del metallo giallo sono saliti venerdì dopo che i dati del Dipartimento del Lavoro hanno mostrato che l’occupazione non agricola USA è cresciuto al ritmo più lento in un anno a dicembre. I dati relativi ai due mesi precedenti sono stati rivisti al ribasso e anche la crescita dei salari è diminuita.
La lettura ha attenuato i timori che il surriscaldamento del mercato del lavoro statunitense impedisca un ulteriore allentamento dell’inflazione nel corso dell’anno e ha aumentato le aspettative che la Federal Reserve ammorbidisca la sua posizione prima del previsto, allentando la pressione sull’oro e su altri asset non remunerativi.
L’oro spot è salito dello 0,1% a 1.868,61 dollari l’oncia, mentre i future dell’oro sono saliti dello 0,2% a 1.873,15 dollari l’oncia alle 01:35 CET. Entrambi gli strumenti sono stati scambiati al livello più alto dall’inizio di giugno, dopo aver guadagnato quasi il 2% venerdì.
L’attenzione si sposta ora sull’indice dei prezzi al consumo, previsto per giovedì, per avere ulteriori indicazioni sul percorso dei tassi di interesse statunitensi. Si prevede che l’inflazione IPC sia scesa al minimo di un anno a dicembre, indicando che la serie di forti aumenti dei tassi di interesse da parte della Fed nel 2022 sta avendo l’effetto desiderato.
L’anno scorso i rialzi dei tassi hanno fatto crollare i prezzi dell’oro. Nell’ultimo mese, però, il metallo giallo ha registrato una ripresa dell’interesse, con la domanda di beni rifugio che è tornata in gioco nei timori di una potenziale recessione nel 2023.
Si prevede che la Fed rallenterà ulteriormente il ritmo dei rialzi dei tassi d’interesse, con una maggioranza di operatori che prevede un aumento di 25 punti base a febbraio. Ma la banca centrale ha avvertito che potrebbe mantenere i tassi più alti più a lungo.
Tra i metalli industriali, i prezzi del rame hanno subito una leggera flessione lunedì, ma si sono mantenuti vicini ai massimi di sette mesi dopo che l’ottimismo sulla riapertura delle frontiere internazionali della Cina ha innescato un forte rally del metallo rosso.
I future del rame sono scesi dello 0,4% a 3,9588 dollari la libbra, dopo un aumento del 2,6% la scorsa settimana.
I prezzi del metallo rosso sono saliti dopo che la Cina ha ulteriormente alleggerito le misure anti-COVID questo mese, una mossa che i mercati sperano possa innescare una rapida ripresa economica nel più grande importatore di rame al mondo.