Investing.com - Il prezzo dell’oro oscilla vicino al massimo di quattro mesi questo giovedì, spinto da un dollaro debole che tocca un nuovo minimo di tre anni dopo che il governo Trump ha reso noto di preferire una valuta più debole.
I future dell’oro si attestano a 1.357,80 dollari l’oncia troy sul Comex alle 04:15 ET (09:45 GMT), dopo essere saliti al massimo di 1.365,40 dollari nella notte, il massimo dal 2 agosto.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 89,04 dopo aver toccato il minimo di 88,62 nella notte, un livello che non si registrava dal dicembre 2014.
Un dollaro debole supporta il prezzo dell’oro, rendendo il metallo prezioso più conveniente per i titolari di altre valute.
Il dollaro si è indebolito sulla scia delle parole di ieri del Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin che al Forum economico mondiale di Davos ha affermato che un ”un dollaro debole è buono da scambiare”.
I commenti sono stati considerati dai mercati un allontanamento dall’attuale politica monetaria statunitense.
Le sue dichiarazioni, insieme alla decisione di questa settimana del Presidente Donald Trump di imporre dazi all’importazione di lavatrici e pannelli solari, hanno scatenato i timori per la posizione protezionista del governo e per il possibile impatto sui commerci globali.
Il Presidente Trump interverrà domani a Davos e gli investitori temono che possa cogliere l’occasione per annunciare una posizione più protezionista.
Il rischio di un dollaro debole è che possa minare la fiducia nei confronti di vari asset statunitensi, compreso il mercato dei Buoni del Tesoro USA.
Intanto, l’argento è in salita dello 0,15% a 17,52 dollari l’oncia troy, il platino sale dello 0,45% a 1.024,4 dollari l’oncia troy e il palladio scende dello 0,52% a 1.100,65 dollari l’oncia troy.
Il rame è pressoché invariato a 3,227 dollari la libbra.