Investing.com - I futures del greggio hanno segnato lo scorso venerdì un calo vicino al minimo degli ultimi sei anni, tra i timori per i livelli delle scorte mondiali ed i segnali di un aumento della produzione di petrolio di scisto negli impianti di trivellazione statunitensi.
Venerdì sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre hanno toccato il minimo intraday di 43,70 dollari al barile, un livello che non si registrava dal 29 gennaio, per poi attestarsi a 43,87, in calo di 79 centesimi o dell’1,77%.
Sulla settimana il contratto ha perso il 6,9%, o 2,99 dollari, segnando l’ottavo calo settimanale consecutivo, per via dei timori per gli alti livelli della produzione statunitense.
L’agenzia di ricerche Baker Hughes (NYSE:BHI) ha dichiarato venerdì che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è salito di 6 unità la scorsa settimana a 670, il terzo aumento settimanale consecutivo.
Attualmente sono operativi il 60% in meno di pozzi dal picco di ottobre di 1.609, tuttavia, il calo degli impianti si è sensibilmente ridotto nelle ultime settimane, alimentato i timori per un impennata della produzione di petrolio di scisto USA nei prossimi mesi.
Venerdì sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures del greggio Brent con consegna a settembre sono scesi al minimo della seduta di 48,42 dollari al barile, il minimo dal marzo 2009, per poi chiudere a 48,61 dollari al barile, in calo di 91 centesimi o dell’1,84%.
Sulla settimana il contratto ha segnato un calo del 6,9%, o di 2,94 dollari, segnando il sesto calo settimanale consecutivo, poiché i timori per i livelli delle scorte mondiali hanno continuato a pesare sui prezzi.
La produzione globale di greggio supera ancora la domanda a causa della forte crescita nella produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e della decisione presa lo scorso anno dall’OPEC di non ridurre la produzione.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI era di 4,74 dollari al barile alla chiusura di venerdì, rispetto ai 5,09 dollari segnati alla chiusura della settimana precedente.
Pesano infine i timori per l’economia cinese, unitamente ad un dollaro USA più forte e alle aspettative di un aumento dei tassi USA.
Nella settimana oramai alle porte gli operatori si concentreranno sui dati USA di giovedì sulle vendite al dettaglio, alla ricerca di segnali sull’andamento della ripresa economia. Per lunedì sono attesi inoltre degli interventi da esponenti della Fed.
Gli investitori attenderanno inoltre una serie di dati economici cinesi, tra cui il report sulla produzione industriale, gli investimenti fixed asset e le vendite al dettaglio.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Lunedì 10 agosto
Il Governatore della Federal Reserve Stanley Fischer ed il Presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart terranno degli attesi interventi.
Martedì 11 agosto
Nella zona euro, l’Istituto ZEW rilascerà un report sul sentimento economico in Germania.
Gli USA rilasceranno i dati preliminari sui costi del lavoro, mentre l’American Petroleum Institute rilascerà i dati settimanali sulle scorte di greggio.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio pubblicherà il report mensile sul mercato del petrolio.
Mercoledì 12 agosto
La Cina pubblicherà i dati sulla produzione industriale e sugli investimenti fixed asset.
Gli USA rilasceranno i dati del governo sulle scorte di greggio.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia rilascerà il report mensile sulle scorte di greggio mondiali e sulla domanda globale.
Giovedì 13 agosto
La BCE rilascerà i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria.
Gli USA rilasceranno i dati sulle vendite al dettaglio, i dati settimanali sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione ed i prezzi all’importazione.
Venerdì 14 agosto
La zona euro pubblicherà i dati preliminari sulla crescita economica del secondo trimestre, nonché i dati sull’inflazione al consumo.
Gli USA chiuderanno la settimana con i dati sui prezzi alla produzione e sul sentimento dei consumatori.