(Reuters) - I prezzi del petrolio sono poco mossi, da una parte frenati dalle preoccupazioni per un possibile ritardo nella risoluzione della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina che ha penalizzato la domanda mondiale di petrolio, dall'altra sostenuti da una diminuzione delle scorte di greggio Usa.
Alle 12,15, i futures sul Brent guadagnano 12 centesimi, pari allo 0,19%, a 61,73 dollari al barile. Il greggio Usa cede 2 centesimi, pari allo 0,04%, a 55,54 dollari al barile.
Gli Stati Uniti e la Cina continuano a lavorare su un accordo commerciale temporaneo che potrebbe però non essere pronto in tempo per essere firmato il mese prossimo dai leader statunitensi e cinesi, ha detto un funzionario dell'amministrazione statunitense.
L'ultima potenziale battuta d'arresto nei negoziati ha fermato il rally dei mercati azionari globali.
"Le vendite sono state causate dall'affievolirsi dell'ottimismo sul commercio e il taglio dei tassi della Fed. Gli asset rischiosi sono stati colpiti, con gli operatori preoccupati di un ritardo nella risoluzione delle differenze commerciali tra Stati Uniti e Cina", dice Stephen Brennock, analista di Pvm.
Tuttavia, le scorte di greggio Usa sono diminuite di 708.000 barili nella settimana conclusasi il 25 ottobre a 436 milioni, rispetto alle aspettative degli analisti di un aumento di 494.000 barili, secondo i dati Api diffusi ieri sera.
Gli investitori sono in attesa anche dell'esito della riunione di due giorni della Federal Reserve. La Fed sembra pronta a sostenere l'economia americana, ostacolata dal rallentamento degli investimenti e dalla debole crescita all'estero, con quello che sarebbe il terzo taglio dei tassi di quest'anno.
Un taglio dei tassi aiuterebbe a sostenere i prezzi del petrolio in quanto un'economia più forte implica in genere una domanda maggiore di greggio, mentre il calo delle scorte suggerisce che il mercato si stia riequilibrando.