A Financialounge.com Lorenzo Riccardi, managing partner di RsA Asia e residente da 14 anni a Shanghai, racconta il clima nella Cina che sta cercando di contenere il contagio e i rischi per chi lavora e investe nel Paese
“Sono giorni molto complessi, con le autorità che stanno mettendo in atto tutte le procedure necessarie per limitare la diffusione del coronavirus e allo stesso tempo garantire le future attività economiche”. Così Lorenzo Riccardi, managing partner di RsA Asia, racconta a Financialounge.com come la Cina sta affrontando l’emergenza. Il professionista vive a Shanghai da 14 anni, dove gestisce uno studio di consulenza fiscale e commerciale che segue un buon numero di investimenti italiani nella regione.
Qual è la percezione della situazione da parte di chi lavora con la Cina?
C’è senza dubbio preoccupazione: il governo cinese ha prorogato fino al 10 febbraio la public holiday, inizialmente prevista fino al 3, in alcune province tra cui lo Jiangsu, dove sorge Shanghai. Questo permetterà di avere più tempo per organizzare i viaggi di rientro dall’estero e la ripresa delle attività. La situazione attuale richiede una gestione più rapida possibile. Quali sono le attività più colpite al momento? Io sono in contatto con i general manager di alcuni grandi gruppi italiani del lusso, e nelle aree più colpite mi riferiscono di avere pochissimi accessi nei negozi. Ma l’impatto maggiore riguarda chi gestisce servizi legati al turismo, come le compagnie di crociere Costa e Msc: per questi business l’impatto sarà evidente, con perdite per milioni di euro a causa di tutti i viaggi annullati per decisione del governo centrale...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge